Analisi. La transizione energetica traina il settore M&A nel 2022
Secondo Bain & Company, nel settore energia le attività di M&A legate alla transizione energetica hanno rappresentato il 20% del totale delle operazioni di valore superiore a 1 miliardo di dollari
L’anno appena concluso ha visto, nel settore energia, una progressiva contrazione delle attività M&A, cresciute solo del 20% rispetto all’anno precedente, distanziandosi in modo significativo dai livelli pre-pandemia. Tra le motivazioni principali alla base del rallentamento del dealmaking, la stabilizzazione della domanda e la contemporanea adozione, da parte degli operatori, di un approccio più disciplinato e prudente nella gestione del capitale, in un contesto di perdurante incertezza. Lo evidenzia uno studio di Bain & Company.
I sei temi principali
Nel 2022, le operazioni M&A dell’industria saranno caratterizzate da sei principali temi legati alla transizione energetica:
Rendere più green il business esistente: gli operatori stanno chiudendo deal significativi volti a ridurre le emissioni di carbonio delle loro attività, in compliance al traguardo net zero.
Costruire hub di energia green: i deal stanno anche esprimendo gli sforzi delle aziende per andare oltre “l'ecologizzazione” delle loro operations e affrontare trasformazioni significative di input, processi e prodotti.
Riposizionare i portafogli in direzione della transizione energetica: le aziende stanno usando le operazioni di M&A per accelerare i cambiamenti nei propri portafogli: questo comporta sia cessioni di asset ad alto contenuto di carbonio che investimenti in asset future proof. I fondi di private equity giocheranno un ruolo importante in questa partita.
Costruire una catena di valore integrata: un’altra opportunità è rappresentata dalla proprietà dell'intera catena del valore per fornire prodotti e servizi integrati in ambito di transizione energetica.
Sfruttare l’M&A per trasformare i modelli di business: alcune aziende stanno scoprendo che estrarre pieno valore dagli asset della transizione energetica richiede loro l’acquisizione di nuove capacità per trasformare i modelli di business.
Fare investimenti strategici in start-up per acquisire tecnologia: un numero crescente di realtà farà investimenti early-stage in (o collaborerà con) giovani aziende che possano innescare e accelerare processi di innovazione e trasformazione.
“In uno scenario in fase di ristabilizzazione, con prezzi dei mercati all’ingrosso a premio e indici di performance ESG sempre più sfidanti, gli operatori del comparto devono rinnovare un approccio attivo alla gestione del portafoglio. Anche e soprattutto nel settore energetico, l’M&A potrà quindi diventare una leva strategica di crescita di valore nel percorso di riconversione industriale”, spiega Roberto Prioreschi (nella foto), Managing Director di Bain & Company Italia e Turchia.
“Nel settore Energia, l’M&A rappresenterà sempre di più uno strumento multidimensionale per la realizzazione di concreti progressi sul fronte della sostenibilità, delle emissioni e della customer centricity. Sarà cruciale, per gli operatori, non solo la definizione di strategie e priorità, ma anche la capacità di mutuare le migliori pratiche dal mondo Private Equity: è necessario pensare e strutturare l’attività di M&A, ma è sempre più importante definire (ed eseguire) un solido e puntuale value creation plan per massimizzare il valore dell’acquisizione”, conclude Alessandro Cadei, responsabile EMEA del settore Energia e Utility di Bain & Company.