Ancora deboli i prezzi del greggio. Per Goldman Sachs nuovi ribassi
Per l’Opec la produzione 2015 sarà simile a quella 2014. Le quotazioni sono già crollate di quasi il 25% negli ultimi cinque mesi
I listini del petrolio sono già crollati di quasi il 25% nel corso degli ultimi cinque mesi ma la produzione di petrolio dei paesi Opec nel 2015 non sarà molto lontana da quella del 2014. Lo ha detto il segretario generale del cartello Abdullah el-Badri. “Non credo che il 2015 sarà di gran lunga diverso dal 2014 in termini di produzione”, ha detto. In settembre l'Opec ha prodotto 30,47 milioni di barili al giorno.
Tendenza ribassista nelle analisi di Goldman Sachs, che ha ridotto in modo evidente le stime di prezzi del petrolio. Secondo la banca statunitense, i prezzi del greggio sono destinati a scendere ancora a mano a mano che lo squilibrio fra domanda e offerta diventerà più evidente. Gli analisti prevedono un greggio Wti a 75 dollari il barile nel primo trimestre del 2015 e il Brent a 85 dollari, cioè 15 dollari rispetto alle proiezioni precedenti. I ribassi dovrebbero proseguire nel secondo trimestre del 2015.
Per il periodo aprile-giugno 2015 Goldman Sachs stima il Wti a 70 dollari il barile e il Brent a 80 dollari.
Nei giorni scorsi i listini hanno toccato i minimi da giugno 2012 scendendo sotto quota 80 dollari per la seconda volta di ottobre.
Sui listini pesano anche i dubbi sulla ripresa dell’economia europea e l'apprezzamento del dollaro. Un dollaro forte tende a rendere meno interessanti gli acquisti di materie prime, tra cui petrolio, agli investitori che operano con altre valute, e quindi pesa sulla domanda di energia.
A deprimere il petrolio, secondo alcuni analisti, sta contribuendo anche l'abbondante offerta che arriva dai Paesi produttori, a fronte di fondamentali economici tutt'altro che brillanti (soprattutto in Europa).