L’appello. WWF e 225 scienziati dicono “no” all’inserimento delle centrali a gas tra gli investimenti sostenibili della UE
Ambientalisti, ONG e finanza sono contrari all’inserimento della cogenerazione a gas nella tassonomia europea sugli investimenti sostenibili
Il WWF, insieme a 225 scienziati, istituzioni finanziarie e ONG, lancia l’allarme su una proposta della Commissione europea che permetterebbe ai combustibili fossili di entrare nella Tassonomia UE sugli Investimenti Sostenibili. Nella proposta della Commissione, uno dei criteri è che i nuovi impianti di cogenerazione a gas siano considerati sostenibili fino alla fine del 2025, nel caso in cui sostituiscano gli impianti a carbone in chiusura. Tuttavia, secondo l'analisi iniziale oggi sono molte di più le centrali a carbone di cui è prevista la chiusura nell'UE che le centrali di cogenerazione a gas di cui è prevista l'apertura. Se questo criterio fosse applicato in tutta l'UE, fino al 100% dei nuovi impianti di cogenerazione a gas costruiti fino alla fine del 2025 potrebbero essere considerati investimenti sostenibili: questo evidenzia la portata della scappatoia che potrebbe essere attuata negli Stati europei. Quello che dovrebbe essere un "gold standard" dell'UE per gli investimenti sostenibili potrebbe in realtà fornire un incentivo a costruire più impianti a gas senza chiudere impianti a carbone.
Includere il gas nella finanza verde - sostengono gli aderenti alla proposta - significa ignorare i rilevanti effetti ambientali del metano, un gas ad effetto serra molto pericoloso che viene rilasciato durante l'estrazione del gas fossile. L'impatto del metano sul cambiamento climatico, in un periodo di venti anni, è fino a 84 volte maggiore della CO2, e se il gas dovesse rilasciare solo il 3% del suo contenuto di metano, diventerebbe più inquinante del carbone.
La proposta contraddice in pieno, inoltre, le raccomandazioni del Gruppo di esperti tecnici della Commissione pubblicate l'anno scorso. Pochi mesi dopo la pubblicazione delle raccomandazioni, oltre 45.000 cittadini dell'UE hanno risposto alla consultazione pubblica sulla tassonomia e hanno sottolineato l'importanza di una tassonomia basata sulla scienza, posizione che rappresenta il 97% di tutte le risposte alla consultazione. La petizione che invitava l'UE ad impegnarsi ad eliminare tutti i combustibili fossili dai recovery fund europei ha raggiunto quasi 400.000 firme.
“Il gas è un combustibile fossile - l'idea stessa di classificarlo come ambientalmente sostenibile è una vergogna - dice Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia. - La tassonomia dell'UE è stata originariamente creata per fermare il greenwashing delle istituzioni finanziarie: non può assolutamente trasformarsi in uno dei principali strumenti di greenwashing del mondo, stavolta col benestare della stessa UE. Sono in gioco sia il Green Deal europeo che la leadership climatica globale dell'UE. Se la Commissione ignora completamente le raccomandazioni scientifiche del Gruppo di Esperti e il lungo processo di consultazione, che senso ha averli consultati?”.
Il WWF e i firmatari della lettera aperta chiedono che la presidente von Der Leyen, il vicepresidente Timmermans e il commissario McGuinness ascoltino le raccomandazioni degli scienziati e non cedano agli interessi delle lobby del gas e alle informazioni errate che hanno diffuso, rivedendo l'Atto Delegato per eliminare i combustibili fossili una volta per tutte.