Attenti a quei due. L’Ungheria firma nuovi accordi con la Russia per ricevere più gas e per l’espansione del nucleare
Budapest potrà acquistare il gas ad un prezzo limitato a 150 euro al metro cubo. Ne importerà quantità superiori a quanto concordato
Budapest e Mosca hanno siglato un accordo sulla modifica del contratto per l'espansione della centrale nucleare di Paks in Ungheria e per ricevere più gas dalla Russia. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri magiaro, Peter Szijjártó, che in settimana nella capitale russa ha incontrato il vicepremier Alexander Novak, responsabile per gli affari energetici, e l'ad di Rosatom, Alexey Likhachev.
Revisione nella costruzione
Le parti hanno concordato di rivedere i contratti di costruzione e finanziamento. Una volta che le modifiche al contratto saranno in essere, ha spiegato il ministro, verranno sottoposte alla Commissione europea per l'approvazione. "Speriamo che la Commissione non voglia mettere a repentaglio la sicurezza a lungo termine delle forniture energetiche dell'Ungheria", ha affermato Szijjártó, sottolineando l'importanza dell'espansione di Paks per mantenere prezzi accessibili dell'elettricità e garantire un approvvigionamento energetico sostenibile in Ungheria.
Più gas verso l’Ungheria
Il ministro, inoltre, ha detto che la società energetica statale russa Gazprom ha accettato di consentire all'Ungheria, se necessario, di importare quantità di gas naturale superiori a quanto concordato in un contratto a lungo termine siglato lo scorso anno. Budapest potrà acquistare il gas ad un prezzo limitato a 150 euro al metro cubo, pagandolo in differita se i prezzi di mercato salgono al di sopra di questo livello.
Putin approva 1,1 miliardi euro a Shell per Sakhalin
Intanto, il presidente russo Vladimir Putin ha approvato il trasferimento di 94,8 miliardi di rubli (circa 1,1 miliardi di euro) alla Shell per la sua partecipazione nel progetto Sakhalin-2, un grosso giacimento di gas naturale liquefatto (Lng) a nord-est dell'omonima isola nell'Oceano Pacifico: lo riporta il quotidiano russo Kommersant. Il denaro verrà trasferito alla multinazionale britannica dalla società russa Novatek, che ieri aveva reso noto di aver presentato una richiesta per l'acquisizione di una quota di Sakhalin Energy, l'operatore del progetto Sakahlin-2. La Shell ha una partecipazione del 27,5% nel progetto controllato al 50% dalla società statale russa Gazprom e aveva annunciato la sua intenzione di uscirne nel marzo dell'anno scorso.