Autostrade. I gestori Eni saranno in sciopero il 12 e 13 aprile
I benzinai contestano i prezzi troppo alti e il mancato rinnovo degli accordi economici
“Imposizione di prezzi discriminatori tra impianto e impianto, e più elevati - addirittura di 20 centesimi al litro rispetto alla viabilità ordinaria -, tanto da risultare penalizzanti in maniera del tutto ingiustificata per l’utenza ed assolutamente anticompetitivi e tali da causare una drammatica contrazione delle vendite per le imprese di gestione”. Sono alcuni dei motivi che hanno spinto le associazioni di gestori Faib, Fegica e Anisa a indire uno sciopero che interesserà le sole aree di servizio autostradali del marchio Eni Agip, programmato con una prima scadenza per i giorni del 12 e 13 aprile. Tra i motivi di malcontento, il dato di fatto più grave: le vendite si sono dimezzate in questi ultimi anni: nel solo 2015 – stando al bilancio dell’Eni – le perdite di erogato si stimerebbero nel 20 %.
I gestori Eni sulle aree di servizio delle autostrade si sentono condannati “assieme ai loro dipendenti, al fallimento economico”, perché Eni sta “continuando a taglieggiare il consumatore che si muove sulla viabilità autostradale”.
Prosegue l’elenco delle lamentele delle tre associazioni: “Rifiuto di rinnovare gli accordi collettivi - così come previsti dalle norme vigenti e scaduti sin dal 31.12.2011 - tra azienda e gestori, questi ultimi vincolati all’obbligo di acquisto in esclusiva ad approvvigionarsi da Eni, senza alcuna possibilità di programmare la conduzione della loro impresa ed impediti da scelte commerciali e di prezzo unilaterali e sottratte a qualsiasi negoziazione. In questo scenario di progressiva degradazione e criticità che contraddistingue il rapporto tra Eni e consumatori e gestori in autostrada, le organizzazioni dei gestori autostradali – Faib, Fegica ad Anisa – hanno richiesto al ministero dello Sviluppo economico di intervenire per attivare la procedura di mediazione delle vertenze collettive nei confronti di Eni al fine di trovare soluzione ad una situazione che ha prodotto, e progressivamente continua a produrre, un danno ingiusto alle imprese di gestione, ma anche al consumatore in generale ed all’utente autostradale nel particolare”.