In breve. La Norvegia estrarrà minerali dal mare, Rosetti Marino nella Terra del Fuoco
L'estrazione in acque profonde può produrre molte ricchezze ma sta creando la protesta degli ambientalisti. La piattaforma Fénix costruita a Ravenna è gestita da Total Austral. Tango arriva in Congo
In Norvegia il movimento ambientalista e diversi attivisti stranieri (Sustainable Oceans Alliance) si sono riuniti davanti al Parlamento per denunciare il rischio di disastro ambientale. L'Assemblea norvegese ha approvato una legge sull'estrazione mineraria su larga scala dai fondali marini. La Norvegia diventa così il primo Paese ad avere aperto a una pratica controversa che - secondo gli scienziati - potrebbe causare la devastazione dell'ecosistema marino. In Norvegia l'industria estrattiva si appresta ad esplorare ed eventualmente estrarre i metalli preziosi fondamentali per le tecnologie verdi in un'area di 280mila kmq, grande quasi quanto l'Italia. La zona individuata si trova nell'Artico, tra le Svalbard, la Groenlandia, l'Islanda e Jan Mayen. Il piano riguarda le acque norvegesi, ma quest'anno potrebbe essere raggiunto un accordo sull'estrazione in acque internazionali. L'unica cautela posta dal governo è quella della necessità di condurre ulteriori studi ambientali prima di rilasciare le licenze di sfruttamento. L'estrazione in acque profonde può produrre molte ricchezze: l'Ue è contraria, ma i "vicini" sono entusiasti. Le estrazioni in alto mare cercheranno in particolar modo oro, argento, cobalto, nichel, rame zinco e manganese.
Rosetti Marino, la Piattaforma Fénix parte per la Terra del Fuoco
Rosetti Marino ha varato con successo la Piattaforma Fénix presso il suo cantiere a Ravenna, destinata al giacimento di gas naturale più a sud del mondo al largo dell'Argentina. Gestita da Total Austral in collaborazione con Wintershall e Pan American Energy, contribuirà alla produzione nazionale di metano entro il 2024, riducendo le importazioni per oltre 15 anni.
La Tango arriva in Congo
La Floating Liquefied Natural Gas “Tango” ha raggiunto le acque congolesi ed è entrata in funzione soltanto un anno dopo la decisione finale d’investimento di Eni. Per il Congo rappresenta una pietra miliare fondamentale, in quanto garantisce al paese l’ingresso nel “club” dei produttori mondiali di Gnl. La Flng “Tango”, si trova alla fonda vicino alla gemella, la FSU “Excalibur”, secondo uno schema innovativo chiamato “split mooring”. Le due navi erano state varate insieme a Dubai lo scorso 23 ottobre e fanno parte del progetto Congo Lng.