Cambia l’energia. Al via le proposte di revisione della direttiva sul mercato gas
Via alla consultazione su mercato e trasporto, disegnati unicamente per il gas di origine fossile senza prevedere l’emergere di risorse come biometano o idrogeno
Partire dalle iniziative del Green deal, in particolare quella relativa a energia e idrogeno e il regolamento sulle reti energetiche, per rivedere la direttiva 2009/73/EC sul mercato interno del gas e il regolamento 715/2009 sull’accesso alle reti di trasporto gas: sono questi gli obiettivi della Commissione Ue, che ha avviato una consultazione la cui chiusura è prevista per il 10 marzo. L’organizzazione e il funzionamento del settore, che risale ormai a 12 anni fa, “è disegnato unicamente per il gas di origine fossile e non ha previsto l’emergere di gas alternativi, come il biometano o l’idrogeno, né modelli di produzione diversi”, spiega Bruxelles, ricordando che i combustibili gassosi coprono al momento il 22% dei consumi di energia Ue (20% nella generazione elettrica e 39% nella produzione di calore) e che in base agli scenari del Green deal tale percentuale scenderà di appena due punti al 2050.
Entro questa data, però, biogas, biometano, metano sintetico e idrogeno da rinnovabili e decarbonizzato dovranno rappresentare i due terzi dei combustibili gassosi. Di qui una serie di proposte per riformare il sistema favorendo la graduale sostituzione del gas fossile con quelli verdi e decarbonizzati, che dovranno poter contare su “un’equa concorrenza con l’elettrificazione smart e l’efficienza energetica”. In dettaglio, per quanto riguarda l’integrazione dei gas rinnovabili e low-carbon nelle infrastrutture e mercati esistenti, le opzioni proposte dalla Commissione includono la “creazione di un quadro normativo favorevole che tenga conto di una produzione più decentralizzata e locale” e preveda “un modello di concorrenza a breve-termine tra i gas”, accompagnato da un miglioramento del funzionamento del sistema attuale propedeutico allo sviluppo dei gas rinnovabili e low-carbon.
In questo senso, sarà rivisto il quadro normativo applicabile alle infrastrutture (gasdotti, terminali Gnl, depositi di stoccaggio). Sul fronte dello sviluppo dei mercati e delle infrastrutture per l’idrogeno, l’esecutivo comunitario analizzerà le possibili azioni per creare un ambiente concorrenziale (ad esempio attraverso norme per l’accesso di terzi e la neutralità della gestione delle reti), riconvertire le infrastrutture gas esistenti, evitare i costi dell’armonizzazione ex post, garantire l’interoperabilità transfrontaliera, favorire l’emergere di mercati liquidi dell’H2 integrati con gli altri mercati dell’energia, adattare il sistema gas all’importazione (in particolare attraverso i terminali Gnl) e allo stoccaggio dell’idrogeno e coordinare la pianificazione delle reti dell’H2 con quelle del gas e dell’elettricità.
Per centrare questi obiettivi, la Commissione ricorrerà a misure legislative e non, come la riscrittura o la modifica attraverso emendamenti della direttiva e del regolamento e dei codici di rete gas. Ma saranno possibili anche misure come le linee guida e lo scambio di buone pratiche. La procedura per la preparazione delle nuove norme sul mercato del gas prevede quindi una seconda fase di consultazione che avrà inizio entro giugno, per arrivare all’adozione del regolamento da parte della Commissione nel quarto trimestre di quest’anno.