torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

​I carburanti rincarano. Colpa delle tasse

where Roma when Lun, 30/06/2014 who michele

Le associazioni contestano gli aumenti. L’Up avvisa i consumatori: il peso fiscale sta aumentando ancora

“Il weekend estivo è ormai sinonimo di aumenti” del prezzo di gasolio e benzina. Lo denunciano Federconsumatori e Adusbef, che chiedono al Governo di porre rimedio ai ritocchi “ingiustificati” e alla tassazione “eccessiva”. “Come ogni venerdì estivo ecco scattare i nuovi ritocchi all'insù dei prezzi dei carburanti. Di questo passo a fine agosto saremo ben oltre i 2 euro al litro! È evidente - sottolineano le associazioni dei consumatori - che si tratta di aumenti del tutto immotivati, che creano danni non solo agli automobilisti, i quali continuano a pagare oltre 6 centesimi di troppo sul prezzo dei carburanti ma, più in generale, a tutti i cittadini, dal momento che l'86% dei beni in Italia è trasportato su gomma”.
“Apprezziamo il fatto che anche le associazioni dei consumatori ritengano eccessivo e insostenibile il peso delle tasse sui prezzi dei carburanti, peraltro destinato ad aumentare sulla base dei provvedimenti di legge già approvati, e vedano come necessaria una seria razionalizzazione della rete carburanti non più rinviabile. Non possiamo tuttavia condividere le valutazioni sui recenti aumenti dei prezzi dei carburanti”. Così l'Unione Petrolifera risponde alle associazioni dei consumatori. L'Up rileva “come nel mese di giugno i prezzi industriali (al netto delle tasse) di benzina e gasolio in Italia siano cresciuti in misura molto più contenuta rispetto a quanto accaduto a livello internazionale. Infatti, il prezzo industriale della benzina in Italia in giugno è aumentato di 1,7 centesimi euro/litro, contro i 3,6 centesimi a livello internazionale. Analogamente, il gasolio è aumentato in Italia di meno di 1 centesimo mentre a livello internazionale l'apprezzamento è stato di ben 3 centesimi”.
Per l'Up, infine, “il comportamento responsabile delle aziende si riflette sullo stacco con l'Europa, oggi molto basso, e inferiore ai 2 centesimi in media annua”.
Il Governo prevede di aumentare le accise su benzina e petrolio per finanziare la crescita economica. Lo dice Assopetroli. “Sconcerto - afferma in una nota il presidente dell'associazione, Franco Ferrari Aggradi - . Questo è lo stato d'animo nell'apprendere la notizia che il Governo, proprio per aiutare la crescita economica, ha pensato di ricorrere al solito bancomat delle accise su benzina e gasolio. Infatti nel Decreto legge 91, all'art. 19 comma 3 lettera b), per coprire gli oneri derivanti dalla modifica della disciplina Ace (aiuto alla crescita economica), il Governo aumenta ancora le accise per il 2019 per 140,7 milioni di euro, per il 2020 per 146,4 milioni di euro e poi dal 2021 preleva, sine die, dalle tasche dei cittadini ulteriori 148,3 milioni di euro all'anno. Il tutto al netto dell'Iva. Matteo Renzi aveva iniziato il suo Governo promettendo che non avrebbe inasprito la pressione fiscale ma, come in passato, l'approccio è sempre lo stesso. Tra il 2014 e il 2021 avremo più di due miliardi di aumenti di accisa già decisi, che si sommano agli 11 precedenti del 2011-2012, mentre le vendite dei carburanti sono crollate di oltre 9 miliardi di litri dall'inizio della crisi”.
 
 

leggi anche: