Così si fa! Via libera del Governo ai carburanti alternativi
Nei distributori dall’anno prossimo anche le colonnine elettriche e di gas. Obiettivi obbligatori per elettricità e metano (anche liquido o compresso) e obiettivi facoltativi per idrogeno e gpl. Soddisfazione dell’Assogasliquidi
Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Matteo Renzi e del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, ha approvato "in esame preliminare" il decreto legislativo di attuazione della "direttiva 2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2014, sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi". Lo rende noto palazzo Chigi.
Tra le novità, i titolari di punti vendita di carburanti tradizionali (che vendono più di 10 milioni di litri in prima battuta e poi che ne vendono più di 5 milioni dal 2017), i cui distributori sono collocati in aree fortemente inquinate dovranno dotarsi di infrastrutture di erogazione di metano (cng o gnl in alimentazione e in erogazione), nonché di infrastrutture di ricarica elettrica.
Scopo della direttiva è "ridurre la dipendenza dal petrolio e attenuare l’impatto ambientale nel settore dei trasporti". Il provvedimento "stabilisce requisiti minimi per l’infrastrutturazione per i combustibili alternativi, da attuare grazie ai quadri strategici nazionali predisposti dagli Stati membri".
Pertanto, il decreto disciplina le "misure necessarie a garantire la costruzione e l’esercizio di un’infrastruttura per i combustibili alternativi e per l’attuazione delle specifiche tecniche comuni per tale infrastruttura".
Si distinguono quindi, in attuazione della direttiva, i combustibili per i quali è prioritario introdurre misure per la loro diffusione. Il decreto fissa come obbligatori gli obiettivi per elettricità e gas naturale (Gnl, gas naturale liquefatto e Gnc, gas naturale compresso)". Sono "facoltativi gli obiettivi per idrogeno (per il quale sono previste misure solo in via sperimentale) e gpl".
Sono previsti inoltre, a "tutela dei consumatori, specifici obblighi, relativi alle informazioni, che devono essere chiare, circa i combustibili che possono essere utilizzati in un veicolo, mediante un’etichettatura standardizzata, oltre a indicazioni nei punti di ricarica e rifornimento".
"La finalità della direttiva - spiega Palazzo Chigi - è ridurre la dipendenza dal petrolio e attenuare l'impatto ambientale nel settore dei trasporti. La stessa direttiva stabilisce requisiti minimi per l'infrastrutturazione per i combustibili alternativi, da attuare grazie ai quadri strategici nazionali predisposti dagli Stati membri. Pertanto, il decreto disciplina le misure necessarie a garantire la costruzione e l'esercizio di un'infrastruttura per i combustibili alternativi e per l'attuazione delle specifiche tecniche comuni per tale infrastruttura. Si distinguono quindi, in attuazione della direttiva, i combustibili per i quali è prioritario introdurre misure per la loro diffusione. Il decreto fissa come obbligatori gli obiettivi per elettricità e gas naturale (GNL, gas naturale liquefatto e GNC, gas naturale compresso). Sono facoltativi gli obiettivi per idrogeno (per il quale sono previste misure solo in via sperimentale) e gpl. Sono previsti inoltre, a tutela dei consumatori, specifici obblighi, relativi alle informazioni, che devono essere chiare, circa i combustibili che possono essere utilizzati in un veicolo, mediante un'etichettatura standardizzata, oltre a indicazioni nei punti di ricarica e rifornimento".
Gli effetti - Secondo la Fondazione Sviluppo sostenibile, il Piano evidenzia che una maggiore penetrazione delle auto a gas comporterebbe una riduzione significativa delle emissioni al 2030: -3,5 milioni di tonnellate CO2, -67 tonnellate di particolato e -21mila tonnellate di ossidi di azoto all'anno.
L’Assogasliquidi - "Il decreto di recepimento della direttiva rappresenta un primo importante passo in avanti nel percorso che condurrà il Paese verso una più larga diffusione del Gpl e del Gnl carburanti nel settore dei trasporti. Esprimiamo apprezzamento per il lavoro svolto dalle autorità italiane per il complesso di norme volte alla rimozione dei maggiori ostacoli allo sviluppo industriale del Gnl e al maggiore utilizzo del Gpl". Questo il commento di Francesco Franchi, presidente di Assogasliquidi, l'Associazione di Federchimica che rappresenta le imprese del comparto distribuzione gas liquefatti.
Si punta ad una continuità delle politiche in corso, in materia di distribuzione stradale e di fiscalità, sul prodotto (accise) e sulle auto alimentate con questo carburante (bollo auto), evidenziando l'efficacia delle misure statali e regionali messe in campo negli ultimi anni.
Per il settore nautico, il piano prevede la realizzazione di almeno una stazione di rifornimento in ogni Regione entro il 2025.
Nel campo dei trasporti terrestri, si aggiunge una misura per l'armonizzazione dei provvedimenti di esenzione dei veicoli a GPL dai blocchi del traffico nelle aree urbane, che, a parere di Franchi, "costituirà un importante stimolo alla domanda di veicoli e conversioni a gas".
Il convegno - Il tema dello sviluppo dei carburanti alternativi è stato anche l'oggetto del convegno Vgr (Valutazione e gestione del Rischio), svoltosi a Roma all'Istituto Superiore Antincendi del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco. Durante la tavola rotonda si è parlato dell'importanza dei carburanti gassosi per la decarbonizzazione del settore trasporti ed è stata evidenziata l'esigenza di realizzare infrastrutture di stoccaggio a terra per la distribuzione del Gnl. Un positivo riscontro su questo aspetto è stato assicurato dall'ingegner Gioacchino Giomi, capo del Corpo dei Vigili del Fuoco, che ha confermato l'impegno per la definizione di una guida tecnica per la prevenzione di incendi, quando si utilizzano i carburanti alternativi.