A Davos l’Iran diventa protagonista. Pace fatta?
Il presidente Rohani incontra i vertici delle maggiori compagnie
L'Iran ospite d'onore a Davos. Il presidente Hassan Rohani nel suo intervento al World Economic Forum si è soffermato sulle potenzialità economiche del Paese che punta a diventare “una delle dieci maggiori economie del mondo tra dieci anni” e sulla sua volontà di apertura. Tra i punti di partenza del nuovo corso iraniano il petrolio e gli incontri avuti a Davos con i big mondiali del settore.
Teheran - ha detto a un'affollata platea di personalità dell'economia e del business - vuole sviluppare relazioni pacifiche e normali con tutti gli immediati vicini e a livello internazionale.
“Vogliamo vedere un futuro migliore e pace per tutti. Voglio integrare l'Iran quale attivo e pacifico attore della comunità globale”, ha sottolineato. Sul fronte energetico, l'Iran è “pronto ad avviare una cooperazione costruttiva per promuovere la sicurezza energetica mondiale sulla base delle sue vaste risorse in una struttura di interessi reciproci”. Rohani ha proposto la creazione di un'istituzione multilaterale per sorvegliare la sicurezza mondiale degli approvvigionamenti. “Siamo pronti ad avviare un processo serio per costituire un'istituzione affidabile per una partnership di lungo termine”, ha sostenuto, sottolineando che “la sicurezza della produzione e dell'approvvigionamento è il fattore principale per fare dell'energia uno strumento di promozione della pace e della stabilità”.
Le esportazioni di greggio, vitali per l'economia iraniana, sono più che dimezzate a causa delle sanzioni decise dall'occidente a fronte dei progetti atomici di Teheran. Le sanzioni sono state ammorbidite a gennaio dopo l'accordo raggiunto a Ginevra il 24 novembre. Teheran ha quindi bisogno adesso di far ritornare le grandi compagnie petrolifere e in questo senso va anche letto il messaggio di collaborazione lanciato da Davos. Rohani ha approfittato della trasferta svizzera per incontrare, assieme al ministro del Petrolio Bijan Zanganeh, i vertici di Eni, Bp, Exxon, Total e Shell. Rohani ha presentato le iniziative di Teheran sui contratti petroliferi e le nuove strategie per lo sviluppo del Paese, in particolare un modello di un nuovo contratto di investimento che potrebbe entrare in vigore a settembre.