Decreto del fare – Letta vuole aprire il mercato del gas. Gare di distribuzione aperte alle Regioni. Anci non ci sta
Previste misure “volte ad accelerare l’avvio delle gare di distribuzione del gas per ambiti territoriali, dalle quali deriveranno minori costi per i cittadini utenti e significative entrate per gli enti locali”. Anci: “Sconfitta dell'approccio dal basso, essenza del progetto di gara unica per ambiti”
Il decreto “del fare” lanciato dal Governo Letta si occupa anche di gas naturale e di gare. Alla voce impresa, punto cinque, si legge una frase che è quasi uno slogan: “Più concorrenza nel mercato del gas naturale e dei carburanti”. Il premier spiega che verrà “ampliata l’apertura del mercato del gas naturale, liberalizzando completamente le piccole e medie aziende, in linea con quanto indicato dalla Commissione Europea e dall’Antitrust. Sono previste poi misure volte ad accelerare l’avvio delle gare di distribuzione del gas per ambiti territoriali, dalle quali deriveranno minori costi per i cittadini utenti e significative entrate per gli enti locali”.
Immediata la reazione di Anci. “Apprendiamo che il Governo starebbe per varare un ulteriore intervento normativo in materia di affidamento del servizio di distribuzione del gas che penalizzerebbe i Comuni, favorendo invece un intervento regionale sostitutivo, segnando così la sconfitta dell'approccio dal basso, essenza del progetto di gara unica per ambiti”. A lanciare l'allarme è Alessandro Cattaneo, Sindaco di Pavia e Presidente facente funzioni dell'Anci.
“Sarebbe inoltre prevista un’assurda penalizzazione finanziaria per i comuni che non rispettano i tempi stabiliti; sanzione che intacca i già esigui riconoscimenti ai Comuni previsti dalla normativa''. “Tutto ciò - osserva - , oltre a costituire una compressione delle competenze comunali, appare quanto mai fuori luogo proprio alla luce degli evidenti limiti, dovuti a un eccesso di rigidità della normativa che, cercando di standardizzare e regolare minuziosamente tutti gli aspetti procedurali e amministrativi, non consente uno start-up uniforme e celere”.
“All'intervento normativo che sarebbe stato predisposto - rileva ancora Cattaneo - mancano poi provvedimenti essenziali che regolano significativi aspetti tariffari e specifici criteri di aggiudicazione, che ovviamente incidono sui bilanci comunali e sugli utenti; senza questi ultimi provvedimenti è impossibile indire le gare uniche. Vanno inoltre rivisti e riconsiderati alcuni criteri di aggiudicazione dei documenti-tipo che, essendo
alquanto aleatori, potrebbero essere sostituiti, almeno per questa prima fase, da oneri economici a vantaggio delle amministrazioni locali, senza inutili e ulteriori complessità
procedurali”.
Leggi qui il provvedimento integrale: