Dopo il petrolio nel Polcevera. I lavori, i danni, una nuova legge sui controlli all’Ispra
Il ministro Galletti: "Stiamo approvando una legge che permetterà a Ispra di dettare le regole sui controlli". L’indignazione del M5S
"Chi inquina deve pagare, ma in Italia c'è un problema di controlli. Stiamo approvando una legge che permetterà a Ispra, l’agenzia nazionale di protezione ambientale, di dettare delle regole sui controlli", ha detto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti nei giorni scorsi dopo un sopralluogo sul rio Fegino, uno dei corsi d’acqua di Genova che sono stati interessati dallo sversamento di greggio causato dalla rottura di una tubatura dell’oleodetto Iplom di Busalla (Genova) domenica 17 aprile.
"Buon lavoro di squadra", ha detto il ministro dopo il sopralluogo. Galletti ha apprezzato gli interventi compiuti e la gestione dell’emergenza, sottolineando che la macchina dei soccorsi ha saputo reagire. "È terminata la fase d’emergenza: valuteremo il danno, faremo un progetto di bonifica che possa ripristinare i luoghi. Non voglio fare trionfalismi ma i lavori, grazie a un buon lavoro di squadra, hanno dato un risultato positivo ma non ci dobbiamo fermare. Resta il disastro ambientale. Il lavoro non finisce qui. Oggi comincia il lavoro più difficile, quello della bonifica".
Zero polemiche con la Regione Liguria - Il ministro ha placato i toni della polemica che qualcuno aveva tentato sulla qualità degli interventi. "Non c'è alcun problema con la Regione Liguria. Durante tutta l’emergenza sono stato sempre in contatto con il governatore Toti".
Chi pagherà i costi - "Aspettiamo i risultati delle indagini, poi trarremo le conseguenze. Ma mi aspetto che per la Pubblica amministrazione non ci siano costi. Se ci saranno problemi finanziari durante l’azione di bonifica sicuramente un supporto da parte del ministero ci sarà".
I dati siano pubblici - "Mi sono raccomandato con tutti i soggetti del tavolo tecnico affinché questa vicenda continui ad essere trattata con la massima trasparenza. Tutti i dati raccolti dai diversi enti impegnati nella bonifica devono essere comunicati alla popolazione. Non abbiamo niente da nascondere".
Servono norme omogenee - "C'è un disegno di legge per regolare i controlli su questi tipi di impianto, controlli che già funzionano ma non sono omogenei su tutto il territorio nazionale. Il coordinamento sarà affidato a Ispra".
Sei settimane per ripulire i torrenti. Mare pulito - "È ancora troppo presto per quantificare il danno ambientale ma a oggi non c'è sentore di inquinamento nel mare. Invece per la bonifica ci vorranno tempi lunghi e le operazioni cominceranno quando la magistratura dissequestrerà l’impianto. L’intervento di scarificazione degli alvei dei rii Fegino, Pianego e del torrente Polcevera per rimuovere i residui di greggio proseguirà per sei settimane, così come il monitoraggio ambientale, dopodiché potrà iniziare la bonifica definitiva".
Le quantità raccolte - Secondo Arpal Liguria ad oggi sono circa 490 i metri cubi di greggio recuperati da Iplom nell’intervento di bonifica nella fase d’emergenza.
L’indignazione del M5S – "Troppo facile arrivare in città, fare passerella, neanche parlare con i cittadini coinvolti dal disastro ambientale e andare via dicendo che è necessario fare una riflessione sulle fonti fossili. Cosa non si fa per prendersi uno spazio mediatico, ma quando si tratta di agire, di compiere passi importanti per un futuro diverso per il Paese, si mostra il vero volto. E quello del ministro Galletti è inesorabilmente un volto fossile". È il commento dei parlamentari del M5S. “Serve una classe politica che agisca, non che rifletta. Poco più di una settimana fa c'era un referendum in Italia, che proprio andava nel verso della liberazione dei nostri mari dal pericolo del petrolio”.