Effetto Tap. Il ministro dell’Azerbaigian entusiasta dei progetti con l’Italia
"La decisione del consorzio Shah Deniz di scegliere la Trans-Adriatic Pipeline (Tap) - ha detto il ministro degli esteri Mammadiarov - rafforza il ruolo dell’Azerbaigian nel mercato europeo dell'energia. Come ha sottolineato il presidente Ilham Aliyev, questo progetto cambierà la mappa energetica della regione e dell'Europa”
“L'Italia è un partner molto importante per l'Azerbaigian e le relazioni bilaterali e multilaterali tra i due paesi sono destinate a registrare un forte sviluppo”, dice il ministro azero degli Esteri, Elmar Mammadiarov.
L’Azerbaigian è il Paese ex sovietico che, con i suoi giacimenti di metano, dovrebbe alimentare l’Europa attraverso i gasdotti progettati verso l’Italia, come il contestatissimo Tap e il progetto gemello Igi Poseidon, entrambi da posare in Adriatico fra i Balcani e la Puglia.
"La decisione del consorzio Shah Deniz di scegliere la Trans-Adriatic Pipeline (Tap) - ha aggiunto - rafforza il nostro ruolo nel mercato europeo dell'energia. Come ha sottolineato il presidente Ilham Aliyev, questo progetto cambierà la mappa energetica della regione e dell'Europa".
“Le relazioni tra Italia e Azerbaigian - ha spiegato Mammadiarov - hanno un background lungo e storicamente molto ricco che passa per i grandi esploratori italiani nel Medioevo, i rapporti commerciali con le città stato al tempo della Via della Seta, fino all'istituzione delle prime istituzioni diplomatiche negli anni 1918-1920. Solide fondamenta storiche, che hanno ulteriormente sviluppato le nostre relazioni dopo l'indipendenza dell'Azerbaigian”.
“A livello politico - ha aggiunto Mammadiarov - il rapporto con l'Italia si è sviluppato nella reciproca comprensione, strette consultazioni, frequenti visite bilaterali e nella cooperazione con le organizzazioni internazionali. L'Italia resta il maggior partner commerciale del Paese, con un interscambio bilaterale di oltre 5 miliardi di euro. Cifre che potrebbero lievitare ancora se si realizzerà l'obiettivo del Paese di diventare il principale fornitore di gas per l'Italia”.
Energia, ma non solo. “Enormi opportunità di cooperazione restano ancora inesplorate” ha detto Mammadiarov ricordando la partecipazione di 130 imprenditori italiani al Forum Italia-Azerbaigian di novembre e la riunione della Commissione intergovernativa sulla cooperazione tra i due paesi. “Entrambi questi appuntamenti - ha sottolineato il ministro - rivelano il profondo reciproco interesse degli imprenditori italiani a espandere i terreni di partnership”. “Abbiamo bisogno di diversificare la composizione del giro di affari commerciale con l'Italia così come è necessario correggere l'enorme squilibrio del surplus dell'export”. Questo potrebbe succedere grazie all'espansione dei rapporti nel settore culturale e umanitario, dove negli ultimi tempi si è registrato un grande dinamismo.
l ministro azero ha ricordato l'impegno del Paese nella strategia di una maggiore cooperazione con l'Ue. “Una maggiore integrazione nelle strutture euro-atlantiche - ha affermato - fa parte di un cammino strategico che intende svilupparsi attraverso partnership nei settori economico e umanitario. Condividiamo con l'Europa valori e obiettivi e siamo determinati a continuare nei nostri sforzi di rafforzare la cooperazione. In questo senso abbiamo particolarmente apprezzato il sostegno dell'Italia”.
“Ci sono enormi progetti nel Paese nei quali gli imprenditori italiani potrebbero avere grosse opportunità. Tra questi Baku White City, progetto per creare un grande centro nella capitale, Baku Islands, Sumgait Industrial Park, Sumgait Chemical Park: in tutti questi ci sono gli incentivi del governo”.
"Nonostante i progressi compiuti, siamo fiduciosi che rimangano ancora da sfruttare enormi opportunità di cooperazione. Comunque, spinti dal fatto che la cifra enorme nel commercio bilaterale deriva dalle esportazioni di prodotti petroliferi e di greggio dall'Azerbaigian verso l'Italia, dobbiamo diversificare la composizione del fatturato dei rapporti commerciali tra l'Azerbaigian e l'Italia e ridurre il grandissimo squilibrio nel surplus di esportazione".
Per quanto riguarda invece i rapporti tra Azerbaigian e Armenia a proposito della contesa sul Nagorno Karabakh, la regione armena e cristiana all’interno dell’Azerbaigian musulmano, secondo il ministro "l'unico modo per raggiungere una soluzione duratura e per stabilire rapporti civili tra due Stati confinanti è iniziare con la smilitarizzazione dei territori azeri, ristabilire la sovranità e l'integrità territoriale dell'Azerbaigian e rispettare subito il diritto inalienabile di circa un milione di rifugiati e sfollati interni di tornare nelle loro case". "Siamo convinti - ha concluso - che la più grande minaccia alla pace, alla sicurezza e allo sviluppo sostenibile nella regione sia la presenza delle forze militari armene in quasi il 20% dei territori occupati dell'Azerbaigian".