Energia

Abrogando la legge attuale, più severa, e tornando alla normativa precedente, meno sensibile ai temi ambientali, si verrebbero a perdere importanti livelli di tutela senza fermare lo sfruttamento

La Regione Emilia-Romagna "non condivide" la proposta di referendum abrogativo avanzata dall'assessore all'Ambiente della Regione Abruzzo sull'articolo del cosiddetto decreto Sblocca Italia del Governo che riguarda la ricerca di idrocarburi in mare, perché abrogando la legge attuale, più severa, e tornando alla normativa precedente, meno sensibile ai temi ambientali, "si verrebbero a perdere importanti livelli di tutela e al contempo non si raggiungerebbe l'obiettivo di fermare lo sfruttamento". Così l'assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa, Paola Gazzolo, rispondendo in Aula a una interrogazione di Tommaso Foti (Fdi).

Secondo l'assessore, "appare al contrario opportuno esaminare e discutere su eventuali formulazioni contenute nell'articolo di legge che possono aver dato adito ad interpretazioni non coerenti con le finalità perseguite dal dispositivo normativo". Gazzolo ha specificato anche come ''la Regione Emilia-Romagna nei pareri espressi sulla compatibilità ambientale delle attività di ricerca e coltivazione idrocarburi a mare ha sempre formulato il proprio giudizio sulla base dei reali impatti attesi a seguito degli interventi proposti".

L'esponente di Fratelli d'Italia chiedeva alla giunta “chiarimenti sulla propria posizione di fronte all'indizione in almeno cinque Regioni del referendum abrogativo” sull'attività di ricerca, prospezione nonché coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare, cioè sulla possibilità di effettuare trivellazioni nell'Adriatico.
Foti si è dichiarato soddisfatto della risposta, sottolineando come “su un tema politico come questo la chiarezza giovi sempre a tutti” e ha ribadito il suo “approccio laico alla vicenda”.