torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

Energia: 177 miliardi di fatturato, il Paese dipende da fossili ma green al 36%

where Roma when Lun, 08/04/2019 who roberto

Il Report indica come per il gas la dipendenza del nostro Paese dall’import sia superiore al 90%

L'Italia è un Paese ancora dipendente med-italian-energy-report.pngdall’estero per le importazioni di combustibili fossili: pari al 78,6 per cento. Anche se il nostro Paese sta lavorando per sviluppare efficienza e fonti rinnovabili, la cui quota sulla produzione lorda elettrica è passata dal 17% del 2007 al 36%. Una filiera, quella dell’energia elettrica italiana, che dalla produzione alla manifattura conta 30 miliardi di euro di valore aggiunto e produce 177 miliardi di fatturato.
 
Sono dati che emergono dal primo rapporto annuale MED & Italian Energy Report, ricerca frutto della collaborazione tra SRM (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) e l’ESL@Energy Center del Dipartimento Energia del Politecnico di Torino. Il Report prende in esame tre punti principali: il primo mira a fornire una rappresentazione degli scenari energetici a diversa scala geografica (globale, mediterranea e italiana nel contesto europeo); il secondo analizza corridoi e infrastrutture energetiche; il terzo esamina gli investimenti cinesi in infrastrutture energetiche a livello globale lungo la “nuova via della seta”.
 
Il Report indica come per il gas la dipendenza del nostro Paese dall’import sia superiore al 90% (contro una media europea di circa il 70%) e quasi il 12% delle importazioni italiane di gas naturale riguarda il Gnl, una quota in crescita rispetto al biennio precedente. Il peso delle rinnovabili in Italia è aumentato e il dato dell’incidenza delle rinnovabili sui consumi totali (18,3%) risultava nel 2017 superiore agli obiettivi fissati dall’Unione Europea per il 2020 pari al 17%, ma è oggi sfidante considerando il nuovo target del 28% al 2030. Nella maggior parte delle regioni il mix di produzione elettrica è sbilanciato a favore della fonte termoelettrica (con percentuali che vanno dal 70 ad oltre l’80% del totale della produzione lorda), ma ci sono alcune regioni che si distinguono nella produzione rinnovabile, prevalentemente per l’idroelettrico ma non solo (ad esempio in Trentino solo il 17% della produzione lorda proviene da fonte termoelettrica ed il 78% da hydro; in Umbria solo il 27% da termoelettrico e circa il 50% da hydro; in Basilicata il 18% circa da termoelettrico e oltre il 60% da eolico).

Per il maggiore peso dell’idroelettrico e per le bioenergie si distinguono le regioni del Nord (81,6% della produzione hydro; 62,8% della produzione da bioenergie). Mentre eolico e fotovoltaico prevalgono maggiormente nella produzione delle regioni del Mezzogiorno (rispettivamente il 96,7% ed il 42,9%). Il Mezzogiorno, evidenzia il 'MED & Italian Energy Report', è la riserva energetica del Paese: l'estrazione è concentrata quasi tutta nel Sud e la Basilicata da sola pesa per l’84% della produzione a terra di Oil & Gas. In Italia la spesa pubblica per l’energia rappresenta oltre la metà del totale della spesa per infrastrutture, esattamente il 57,7% del totale, con una crescita del 3,7% rispetto al dato del 2007. Anche per il Mezzogiorno il dato è del 54,3% con un aumento di quasi il 20% rispetto al valore di dieci anni fa.

 
"Il primo Rapporto Annuale sull’energia di SRM ha lo scopo di porre l’accento sull’importanza strategica di questo settore per l’economia italiana ed europea. Infatti, mai come oggi, la competitività di un Paese si gioca non solo sulle capacità delle imprese ma anche, e forse soprattutto, su costi e approvvigionamenti dell’energia e sull’efficienza della catena logistica" ha dichiarato Paolo Scudieri, presidente di SRM.

immagini
italian-energy-report
leggi anche: