L’Eni si allea in Turkmenistan e in Angola per la ricerca di nuovi giacimenti
Nel mar Caspio ci sono ancora risorse importanti da sfruttare. In Africa l’interesse riguarda soprattutto l’abbondante metano, che oggi non trova nell’area i mercati di sbocco
L’Eni consolida la presenza in Turkmenistan e Angola. L'amministratore delegato Claudio Descalzi ha firmato accordi nei due Paesi.
Le intese in Turkmenistan sono state firmate con il direttore dell'Agenzia di Stato per la gestione e l'uso delle risorse di idrocarburi del Turkmenistan, Yagshigeldy Kakayev, e il presidente della società di Stato Turkmenneft, Tachdurdy Begdjanov. È stato firmato un addendum al Production Sharing Agreement che regola le attività di esplorazione e produzione del blocco onshore Nebit Dag, situato nell'ovest del Paese. Firmato anche un memorandum sulle attività offshore.
L'addendum stabilisce che la durata del contratto venga estesa fino a febbraio 2032 e che l’Eni, operatore del blocco, trasferisca a Turkmenneft una quota di partecipazione pari al 10%. L’Eni manterrà la restante quota del 90% di partecipazione. L'accordo consentirà ulteriori investimenti nelle attività di esplorazione e produzione del campo di Burun e degli altri campi satellite del blocco Nebit Dag. Con un accordo separato, l'Agenzia di Stato per la gestione e l'uso delle risorse di idrocarburi del Turkmenistan e Eni hanno poi siglato un memorandum per valutare la possibilità di estendere le attività di Eni al tratto turkmeno offshore del Mar Caspio.
Per quanto riguarda l’Angola, il presidente della Sonangol, la compagnia petrolifera nazionale, Francisco de Lemos Maria, e Descalzi hanno firmato un accordo strategico su future attività di collaborazione e progetti comuni nel settore del petrolio e del gas da sviluppare nel paese. In base all'accordo, l’Eni e la Sonangol costituiranno un team congiunto volto a studiare le potenzialità del gas non associato presente nel basso bacino del Congo, una zona molto promettente in termini di produzione di idrocarburi nell'offshore dell'Angola. Lo studio, condotto congiuntamente da Eni e Sonangol, analizzerà le opzioni disponibili sia per il mercato internazionale sia per quello nazionale, dove la valorizzazione del gas avrà un ruolo cruciale per il sostentamento dell'economia locale.