Eni/1 – Saipem vendesi. All’Fsi il 12,5% per finanziare gli investimenti
Descalzi: “Una tappa fondamentale per l’implementazione della strategia di trasformazione”
L’Eni ha sottoscritto un contratto di compravendita in base al quale si è impegnata a cedere al Fondo strategico italiano una partecipazione nel capitale della Saipem composta da 55.176.364 azioni ordinarie, pari a circa il 12,5% più una azione.
La Saipem è una delle primarie società mondiali di ingegneria, con una specializzazione soprattutto nel settore dell’energia. Contestualmente l’Eni e il Fsi hanno sottoscritto un patto parasociale che entrerà in vigore alla data di effettivo trasferimento della quota partecipativa ceduta e che è volto a disciplinare i reciproci rapporti delle parti quali azionisti di Saipem. L’Eni inoltre, preso atto della proposta di aumento di capitale in opzione deliberata dal consiglio d’amministrazione della Saipem e confermando pieno sostegno al piano industriale della società, ha assunto nei confronti della Saipem un impegno irrevocabile alla sottoscrizione pro-quota delle azioni di nuova emissione.
Infine l’Eni, visto l’obiettivo dare alla Saipem la completa indipendenza finanziaria, ha sottoscritto con la controllata un accordo che disciplina il rimborso integrale del debito del gruppo Saipem nei confronti del gruppo Eni.
Claudio Descalzi - “L'operazione rappresenta una tappa fondamentale nell'implementazione della strategia di trasformazione di Eni. Ci permette di focalizzarci maggiormente sulle attività core e di aumentare la nostra flessibilità finanziaria - dice l'amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi – e le risorse finanziarie addizionali di cui l’Eni potrà disporre saranno destinate allo sviluppo delle ingenti riserve di olio e gas che abbiamo scoperto negli ultimi anni e rafforzeranno la nostra struttura patrimoniale in linea con i nostri obiettivi”.