Energia

L’accordo per il giacimento di Karachaganak riguarda Eni con il 29,92%, la Shell con il 29,25%, la Chevron con il 18%, Lukoil con il 13,5% e l'azienda kazaka di Stato KazMunaiGaz con il 10%

L'Eni chiude il contenzioso con il Kazakhstan sul giacimento del Karachaganak, una vicenda che si trascinava da oltre tre anni. Il consorzio di cui il gruppo italiano fa parte con una quota del 29,92% prevede il pagamento di 1,11 miliardi di dollari in contanti: questo secondo quanto annunciato il ministero kazako dell'Energia, come riportato dall'agenzia Bloomberg.

La quota in capo all'Eni dovrebbe dunque aggirarsi, stando alle quote di partecipazione, intorno ai 320 milioni di dollari (275 milioni di euro). L'accordo "amichevole", che potrebbe avere un valore totale negli anni pari a 1,7 miliardi di dollari, prevede anche che le compagnie del consorzio (insieme all'Eni figurano Shell con il 29,25%, Chevron con il 18%, Lukoil con il 13,5% e l'azienda kazaka di Stato KazMunaiGaz con il 10%) forniscano un prestito al Paese asiatico per costruire infrastrutture e una revisione del contratto di produzione: con esso, afferma il ministero, vengono rimosse tutte le incertezze relative al progetto.