Fossili. Aie, il settore petrolio e gas può fare di più per l’emergenza climatica
Lo afferma l'Agenzia internazionale dell'energia (Aie) nel suo rapporto mensile. Investimenti in fonti pulite pari all’1%
Il settore del petrolio e del gas può "fare molto di più" per rispondere all'emergenza climatica, diversificando maggiormente gli investimenti in energia pulita, che oggi rappresentano solo l'1 per cento. Lo afferma l'Agenzia internazionale dell'energia (Aie) nel suo rapporto mensile.
"Il settore può fare molto di più per rispondere alla minaccia dei cambiamenti climatici", specifica il rapporto: "Indipendentemente dal percorso seguito a livello mondiale, gli impatti climatici diventeranno più visibili e più gravi nei prossimi anni, aumentando la pressione su tutte le industrie per trovare soluzioni. Queste soluzioni non si trovano nel paradigma attuale petrolio e gas". L'Aie ritiene pertanto che sarebbe necessario un cambiamento "molto più significativo" nella destinazione degli investimenti da parte delle società del settore.
I gruppi petroliferi hanno più o meno imboccato la strada della diversificazione verso il solare, l'eolico e i biocarburanti. Tuttavia, questi investimenti al di fuori del loro core business rappresentano oggi solo l'1% del totale. E anche per le aziende più avanzate sul fronte della transizione alle energie pulite, questa cifra è limitata a un misero 5%, sottolinea ancora l'Aie.