Frontiere. Dal depuratore il biogas per la Panda a metano. I progetti Lc3
La società di logistica Lc3 sta sviluppando il metano liquido sui suoi camion. L’impianto di Milano Bresso del gruppo Cap produce biometano con il quale viene alimentata un’utilitaria
Due notizie sulla mobilità a metano. Mente la società di logistica Lc3 sta sviluppando il metano liquido sui suoi camion, il depuratore di Milano Bresso del gruppo Cap produce biometano con il quale far funzionare un’utilitaria.
Lc3 è stata la prima azienda in Italia a utilizzare veicoli a metano liquido, seconda in Europa per il numero di mezzi pesanti alimentati a gas naturale liquefatto. Ora Lc3 ha deciso di ampliare il centro logistico di Piacenza con un'area di 60.000 metri quadri adiacente alla dogana, dove verrà realizzato il primo distributore privato a Gnl-Lng, già predisposto a erogare biometano liquido, biocombustibile in grado di abbattere le emissioni di C02 del 95%. Lc3 utilizza veicoli a metano liquido: la flotta di mezzi pesanti conta 172 veicoli di cui 70, più del 40%, sono già alimentati a metano liquido, che diventeranno il 50% a fine 2017 per salire poi al 70% (190 mezzi) nel corso del 2018.
Questo permetterà di diminuire, anche grazie al ricorso al biometano, l'emissione di CO2 da oltre mille tonnellate del 2016 a oltre 10mila tonnellate di CO2 in meno nel 2018.
Per quanto riguarda gli inquinanti, i valori degli ossidi di azoto (NOx) si riducono di oltre 720 chili nel 2016 a oltre 2 tonnellate nel 2018. I veicoli adottati da LC3 sono 4 volte meno rumorosi di un veicolo Euro 6 della stessa cilindrata.
Nel frattempo Fiat Fca e il gruppo acquedottistico milanese Cap hanno presentato a Cagliari il progetto Biometanow a margine del G7 Trasporti: la Panda Natural Power, alimentata col biometano prodotto da acque reflue grazie alla sperimentazione in corso al depuratore di Bresso-Niguarda (Milano), è esposta in Sardegna tra i casi più innovativi legati alla mobilità sostenibile.
La panda a biometano era esposta nella G7allery, dove Elisa Boscherini, responsabile relazioni istituzionali della Fca Italia, e Michele Falcone, direttore generale del gruppo Cap, hanno presentato il progetto che sta impegnando l'auto nei suoi primi 80mila chilometri di test, un progetto concreto di economia circolare nato dal connubio tra innovazione tecnologica, servizio idrico e mondo automobilistico.
L'esperimento è partito dal depuratore di Bresso-Niguarda, periferia Nord di Milano, dove gruppo Cap ha realizzato il primo distributore di metano prodotto proprio utilizzando i reflui fognari, cioè i cosiddetti "fanghi di supero", prodotti di scarto del processo di depurazione delle acque nere. L'obiettivo è estrarre tutto il valore possibile dai fanghi di depurazione, trasformando un processo industriale che, nel suo schema convenzionale, è ormai poco sostenibile e energivoro, in un ciclo virtuoso, riutilizzando ciò che già si produce e valorizzandolo grazie allo sviluppo di soluzioni innovative e all'avanguardia.
"È così che stiamo trasformando un depuratore dell'area metropolitana di Milano in una vera bioraffineria e in un distributore di carburante - spiega Falcone della Cap - ; per realizzarlo, oltre alle competenze tecniche di Cap è fondamentale la supervisione scientifica del Cnr-Iia (Istituto di Inquinamento Atmosferico) e la competenza tecnologica del gruppo Fca (Fiat Chrisler Automobiles)".
L'impianto di Bresso è in grado di produrre da solo oltre 340mila chilogrammi di biometano, il carburante necessario a far viaggiare 416 veicoli all'anno per 20mila chilometri l'uno.