Galsi a rischio? Sonatrach deciderà a novembre l’abbandono del progetto
La decisione dell’addio alla pipeline dal Nord Africa all’Europa passando per la Sardegna deriverebbe da contrasti con i partner su questioni legate all’indicizzazione del prezzo legata al petrolio. La compagnia di stato algerina detiene nel gasdotto il 41,6%
Il gruppo energetico algerino Sonatrach ha deciso di rinviare a novembre ogni decisione sull'opportunità di abbandonare o sviluppare il progetto sul gasdotto Galsi, che dovrebbe collegare Algeria ed Italia passando per la Sardegna. Lo ha annunciato il presidente e direttore generale di Sonatrach, Abdelhamid Zerguine.
Zerguine ha detto che gli investitori, compresa Sonatrach, non hanno ritenuto utile, al momento, impegnarsi nell'opera che, a regime, dovrebbe fare arrivare in Italia otto miliardi di metri cubi di gas.
Il presidente ha poi aggiunto che la decisione di ritardare la decisione di abbracciare il progetto deriva dai contrasti relativi alle “formule del prezzo” che, ha spiegato, gli altri soci “vogliono imporre al suo gruppo”.
I contrasti sarebbero legati soprattutto al meccanismo di indicizzazione dei prezzi in base alle quotazioni del petrolio che da parte algerina non viene considerata praticabile.
“Pensiamo - ha detto ancora Zerguine - che non dobbiamo investire senza che tali investimenti non siano garantiti e protetti”. Nella società del progetto del gasdotto Galsi, che vede coinvolte Eni ed Edison, Sonatrach detiene il 41,6 per cento.