Gas e ripresa. Le aziende chiedono al Governo misure immediate contro i nuovi rincari
Gas Intensive parla di aumenti di costo del gas di oltre il 400 % per le imprese, aumenti che non possono essere liquidati come “passeggeri”. A rischio hotel e ristoranti
C’è forte allarme tra le imprese per le valutazioni del Governo, espresse in Parlamento, che giudicano non applicabili le misure richieste a livello nazionale per attenuare da subito la tensione sui prezzi del gas per le imprese. L’industria energivora (siderurgia, ceramica ecc.) propone la cessione con procedura pubblica e a mercato di quote del gas strategico o l’aumento delle importazioni algerine. Anche il commercio è fortemente preoccupato dal peso delle bollette.
Aumenti del 400%
La prospettiva per le aziende italiane - scrive Gas Intensive - è quella di dover affrontare i mesi invernali con la previsione di costi proibitivi e rischi per le stesse forniture. Aumenti di costo del gas per le imprese di oltre il 400% non possono essere liquidati come “passeggeri”. “Nel ritenere che le valutazioni governative sulla necessità di rilascio delle riserve strategiche debbano proseguire nelle prossime settimane, richiediamo pertanto a gran voce - si legge in una nota - che in queste condizioni Governo e Autorità competenti provvedano almeno, subito, a mettere in campo le misure nazionali possibili e attese”.
Interrompibilità
“In merito all'interrompibilità gas, la situazione emergenziale del sistema gas, che vede un reale rischio blackout in presenza di stoccaggi insufficienti soprattutto in Europa, richiede - si legge ancora nel testo - una remunerazione adeguata ed opportuni elementi di flessibilità per poter gestire eventuali fermi produttivi. Le imprese stanno programmando la loro attività per il prossimo inverno ed è inaccettabile che non abbiano ancora oggi, a pochi giorni lavorativi dalla fine dell’anno, adeguate indicazioni in tal senso”.
Confcommercio, per piccoli ristoranti e alberghi rischio salasso
Il caro bollette di luce e gas rischia di essere un vero e proprio salasso per le attività d'impresa del terziario. In particolare, Confcommercio ha stimato un notevole surplus di spese, in assenza di ulteriori interventi del governo per calmierare i prezzi, per alcune categorie. "Nel 2022 un piccolo ristorante che ha un consumo di energia elettrica di 100mila chilowattora l'anno, vedrà un incremento di oltre 9.000 euro l'anno sui 28mila che già paga e altri 8.000 euro per il gas". È quanto riferisce all’Adnkronos Pierpaolo Masciocchi, responsabile ambiente e utilities di Confcommercio. "Analoga situazione si pone per un piccolo albergo che andrà a spendere + 23-24 mila euro di luce sui 65 mila euro l'anno e altri 21 mila euro in più per il riscaldamento (gas)". Il prossimo anno gli aumenti, tra l'altro, dovrebbero essere più consistenti per il gas circa +42% e +38% per l'elettricità”.