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Gasdotti. Il Tap vuole raddoppiare la capacità potenziando i compressori all’estero

where Lecce when Lun, 29/07/2024 who roberto

La procedura per espandere la capacità che punta a raddoppiare la portata, da 10 a 20 miliardi di metri cubi annui, tramite un aumento della pressione. L’operazione è subordinata ai market test, cioè alle procedure regolate dall’Unione Europea che dovrà stabilire se il mercato ha bisogno di altri 8,8 miliardi di metri cubi

Si riaccendono le luci sulgasdotto-tap.jpg Tap, il gasdotto con approdo sul litorale di San Foca, frazione di Melendugno (Lecce), che trasporta in Europa il gas proveniente dal giacimento del settore azero del Mar Caspio. Nelle scorse settimane è stata messa in moto la procedura per espandere la capacità del Tap che punta a raddoppiare la portata, da 10 a 20 miliardi di metri cubi annui. Al ministero dell’Ambiente è stato depositato, da parte della Trans Adriatic Pipeline, il progetto di espansione della portata. Attualmente il gasdotto ha trasportato in Europa più di 10 miliardi di metri cubi l’anno, di cui quasi nove miliardi – sempre in un anno – destinati all’Italia. Ora si punta al raddoppio della portata aumentaneo la pressione del gas all’interno della condotta.
 
Lavori in Grecia e Albania
Da fonti vicine alla società si apprende che per l’espansione futura non sono previsti nuovi lavori a San Foca o lungo il tracciato salentino del gasdotto. La rete sarebbe già pronta per sostenere il raddoppio della portata tramite l’aumento della pressione del metano trasportato. All’interno dell’impianto di San Foca sarebbero necessari solo piccoli adattamenti per adeguare gli impianti all’aumento di pressione. Nel sito web della società si precisa che il raddoppio della capacità prevederà il potenziamento di due stazioni di compressione. Questi lavori devono essere realizzati in Grecia e in Albania. Il progetto del raddoppio, presentato al ministero, è un’iniziativa preventiva: l’operazione è subordinata ai market test, cioè alle procedure regolate dall’Unione Europea che dovrà stabilire se il mercato ha bisogno di altri 8,8 miliardi di metri cubi di gas l’anno.

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