Gasdotto Tap. Il Governo farà approfondimenti sull’autorizzazione
È quanto emerso da una riunione svoltasi a Roma al Dipartimento per il Coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Soddisfatto Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia
Sulla procedura di autorizzazione alla realizzazione del gasdotto Tap (Trans Adriatic pipeline) che dovrebbe approdare nel Salento sono in corso approfondimenti da parte della Presidenza del Consiglio, che si è riservata di decidere "annunciando la necessità di ulteriori approfondimenti tecnico giuridici con i propri uffici legali". È quanto emerso da una riunione svoltasi a Roma al Dipartimento per il Coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, riunione alla quale ha partecipato anche il governatore della Puglia, Nichi Vendola.
Sulla procedura utilizzata la stessa Regione - si legge in una nota della Regione Puglia – “aveva posto la propria pregiudiziale, ovvero la remissione del procedimento di autorizzazione unica da parte del Mise alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, comprimendo di fatto tutta la fase istruttoria relativa alla individuazione delle possibili alternative di localizzazione".
La Presidenza del Consiglio dei ministri “ha chiesto anche a Tap - prosegue la nota della Regione Puglia - di valutare l'ipotesi di approdi alternativi, e la società si è riservata di riferire nel corso della prossima riunione”. Nel frattempo il Tap ha incassato in positivo un giudizio del Tar Lazio che consente di proseguire i carotaggi a San Foca, vietati dal Comune di Melendugno. Muove passi in avanti il metanodotto anche se il Comitato No Tap e il Comune di Melendugno non si arrendono. Continueranno a presentare ricorso alla giustizia amministrativa e sono intenzionati ad informare la Procura.
“Siamo soddisfatti - commenta Vendola - perché la Regione ha ribadito le ragioni della propria contrarietà al sito di Melendugno come approdo del gasdotto Tap, una contrarietà frutto di approfondite argomentazioni scientifiche, tecniche, ambientali, paesaggistiche e culturali”.
Il gasdotto collegherà l'Italia all'Albania ed alla Grecia con approdo a San Foca, Melendugno, in provincia di Lecce. Qui incontra la ferma resistenza della comunità locale e della Regione Puglia che chiedono che l'opera sia assoggettata alle più stringenti e rigorose normative sull'impatto ambientale mentre, invece, è stato dato già il via libera a questa infrastruttura strategica. Iniziata la seconda fase autorizzativa ma le posizioni non cambiano. Il ministero dello Sviluppo Economico ha rimesso al Consiglio dei Ministri il “verdetto” sul procedimento, in merito alla dichiarazione di pubblica utilità per la costruzione ed esercizio dell'infrastruttura che parte in Azerbaigian, sul Mar Caspio. È l'atto con cui si darebbe il via libera agli espropri. La Regione Puglia è stata convocata per mercoledì per discutere della questione, finora ha negato l'intesa ed è intenzionata a proseguire.
Il Tap, Trans Adriatic Pipeline, è uno dei tre tratti di cui è composto il Corridoio meridionale del gas che parte dall'Azerbaigian, passando anche per la Turchia e la Georgia prima di arrivare nell'Europa mediterranea. Sarà alimentato dal gas del Mar Caspio, con lo sviluppo del mega giacimento della BP di Shah Deniz. La condotta sottomarina attraverso le acque territoriali italiane misurerà circa 45 chilometri (105 in tutto dalla costa albanese) mentre il tratto sulla terra ferma salentina dall'approdo al terminale di depressurizzazione è di 8 chilometri, per un totale di 53 km in territorio italiano. Il metanodotto è progettato per una capacità nominale di trasporto pari a 10 Sm/cubi di gas su base annua. Giunto in Italia, per il Tap è previsto il collegamento con la rete nazionale gestita da Snam Rete Gas, tramite un altro gasdotto di circa 50 km con caposaldo in terra di Brindisi. Qui alimenterà il punto di scambio virtuale dal quale potranno essere raggiunti tutti i punti di uscita italiani verso destinazioni europee.
Il cronoprogramma prevedeva per il 2015 l'inizio dei lavori di costruzione e adeguamento di rete viaria e ponti in Albania per l'accesso ai cantieri e nel 2016 l'inizio dell'opera di posa delle condotte. Le prime forniture di gas in Italia ed in Europa sono programmate per il 2019.