Geopolitica dell’energia. I “sìmby” che in Tunisia vogliono i giacimenti
Accordo raggiunto con i manifestanti del movimento Winou el-Petrol, dopo i sit-in a el-Kamour, che chiedono di condividere con il popolo i benefici dei giacimenti
Il governo tunisino, grazie anche alla mediazione del sindacato Unione Generale lavoratori tunisini Ugtt, è pervenuto a un accordo con i manifestanti riuniti in un sit-in di protesta ad El Kamour, nei pressi di Tataouine, nell'ambito di un'agitazione che dura da mesi e che ha visto lo scorso 22 maggio la morte di un giovane protestatario.
Si tratta del movimento Winou el-Petrol (“dov’è il petroli”), che chiede di sfruttare i giacimenti petroliferi per condividere con la popolazione i benefici, l’occupazione, il reddito di cittadinanza.
L'intesa prevede misure eccezionali a favore dell'occupazione giovanile, con l'assunzione di oltre 4000 persone (in tempi diversi secondo un calendario prefissato) in società petrolifere e ambientali locali e fondi destinati allo sviluppo regionale per 30 milioni di euro.
I manifestanti si impegnano a smantellare il sit-in di El Kamour, consentendo dunque la ripresa della produzione e dei flussi petroliferi e di gas dell'intera regione bloccati o rallentati da lungo tempo.