Giacimenti. Via libera dell’Ambiente a nuove ricerche. Legambiente protesta
Sei approvazioni della Commissione Via del ministero. L’approvazione segue il gran numero di sentenze con cui il Tar Lazio e altri Tar hanno confermato le scelte del ministero e hanno bocciato i ricorsi dei comitati nimby
Via libera del ministero dell’Ambiente alla ricerca di nuovi giacimenti nei mari italiani.
L’approvazione segue il gran numero di sentenze con cui il Tar Lazio e altri Tar hanno confermato le scelte del ministero e hanno bocciato i ricorsi dei comitati nimby contrari allo sfruttamento delle risorse nazionali.
In particolare sono state ora approvate, a patto che vengano adottate precauzioni e tecnologie per ridurre l’impatto sull’ambiente, due istanze di permesso di ricerca nel mar Adriatico a largo delle coste pugliesi per circa 1.500 kmq della società Global Petroleum; due istanze di permesso di ricerca nel mar Ionio per ulteriori 1.500 kmq alla Global Med e una istanza di prospezione sempre nello Ionio per 4.000 kmq, di cui è titolare la Schlumberger.
A questi cinque pareri si aggiunge l’ulteriore esito positivo per il permesso di ricerca nel mar di Sicilia a largo di Gela, per 456 kmq di mare, di proprietà Edison Eni.
Protesta la Legambiente, che parla di una corsa all'oro nero nei mari italiani "dentro e fuori le aree vincolate”, che mette “a rischio il mar Adriatico, Ionio, il Canale di Sicilia e il mar di Sardegna". Per questo la Legambiente lancia un appello a Governo e Parlamento.