Incendiano e svitano i bulloni alla turbina, il no all’eolico in Sardegna è sempre più da matti ( e pericoloso)
A Villacidro bottiglie di plastica piene di liquido infiammabile hanno bruciato i teli di protezione delle 'radici' di tre pale eoliche; tra Mamoiada a Gavoi a un generatore sono stati svitati i bulloni che tenevano la base sul piedistallo col rischio che la turbina precipitasse sulla strada
Non bastava la politica a mettersi di traverso contro l’eolico in Sardegna, ora ci si mettono anche gli imbecilli nell’ombra a fare dei danni (veri) agli impianti sull’isola. Nell’attesa che la Regione definisca la mappa delle aree idonee all’installazione di impianti rinnovabili e dopo l’impugnazione del governo alla legge voluta dalla governatrice Alessandra Todde che istituisce la moratoria di 18 mesi contro i nuovi impianti eolici e solari, ora qualcun altro, nell’anonimato è passato alle vie di fatto contro le rinnovabili.
Il primo attentato
Un attentato incendiario è stato compiuto pochi giorni fa nel sito della Vestas, dove si sta realizzando un parco eolico nelle campagne tra Villacidro e Samassi, oggetto di numerose proteste da parte dei comitati contro quella che viene definita una speculazione energetica in Sardegna.
Qualcuno durante la notte, utilizzando delle bottiglie di plastica piene di liquido infiammabile, ha incendiato i teli di protezione delle 'radici' di tre pale eoliche in attesa di installazione.
Le fiamme si sono velocemente propagate distruggendo completamente i teli e annerito le stesse pale. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Villacidro che hanno avviato le indagini per risalire agli autori dell'attentato. I danni non sono stati quantificati.
Il secondo attentato
Si tratta del secondo episodio di sabotaggio contro impianti di rinnovabili in pochi giorni.
Il precedente- forse anche più inquietante - sulla provinciale che collega Mamoiada a Gavoi, dove a un generatore sono stati svitati i bulloni che tenevano la base sul piedistallo, col rischio che la turbina precipitasse sulla sede stradale o nei terreni agricoli limitrofi. “Un nostro operatore – ha detto Edoardo Melis, titolare della società che cura la manutenzione del parco eolico - si è recato in un impianto eolico per un controllo di routine, al suo arrivo ha trovato i dadi a base della torre completamente svitati e sparsi, la cui funzione è quella di tenere in sicurezza la torre ancorata al plinto. Un atto vandalico che, con l’arrivo del forte vento, poteva causare dei danni e o incidenti enormi mettendo in pericolo la vita dei nostri operatori oppure anche di un semplice passante.Roba da matti”.
Lo sfogo del manutentore
Melis ha detto di essere stanco di mesi di attacchi. E dopo il sabotaggio ha scritto un post su Facebook: “Buoni si ma fessi no. Vorrei fare presente che la guerra mediatica e la disinformazione portata avanti dalla prima testata giornalistica regionale ed i suoi editori sta generando una serie di azioni incontrollate da parte della popolazione“.