Made in Italy. Antonini vara una piattaforma maxi per un giacimento al largo dell’Angola
Sarà destinata a Maboqueiro. È il primo progetto eseguito per Azule Energy, partecipata Eni e uno dei principali attori angolani nel settore oil & gas. La complessità del progetto aveva richiesto circa 24 mesi di gara, viste le dimensioni delle costruzioni
Il gruppo Antonini - azienda spezzina nata negli anni ‘40 con la riparazione di strutture metalliche danneggiate dai bombardamenti della seconda guerra mondiale - ha varato la piattaforma offshore Maboqueiro, la più grande e pesante piattaforma mai realizzata dal gruppo. Destinata all’estrazione di gas dal giacimento Maboqueiro, nell’Atlantico al largo dell’Angola, l’imponente struttura rappresenta un risultato straordinario per il gruppo e segna il primo progetto epc (engineering, procurement, construction) eseguito per Azule Energy, società partecipata da Eni e uno dei principali attori nel settore oil & gas del Paese. La complessità del progetto aveva richiesto circa 24 mesi di gara, viste le dimensioni delle costruzioni da eseguire e le numerose interfacce.
Il progetto
Il progetto Maboqueiro Epc è parte del progetto Angola Ngc (New Gas Consortium) destinato all’estrazione di gas condensato da due giacimenti chiamati Quiluma e Maboqueiro. Questi giacimenti sono caratterizzati da più strati contenenti gas e condensato, con un piano di sviluppo che prevede la realizzazione di due piattaforme, un nuovo impianto di ricezione e trattamento del gas a terra, e le condotte per il trasporto dei materiali estratti. L’avvio della produzione è previsto per il 2026, con una capacità stimata di 4 miliardi di metri cubi all’anno.
La piattaforma
La piattaforma Maboqueiro realizzata dal gruppo Antonini è composta da un jacket, l’equivalente di una struttura oceanica costruita con componenti tubolari in acciaio e ancorata al fondale marino con quattro pali di 88 metri di lunghezza, alla cui sommità si aggiunge un deck di tre piani della dimensione di 25x30 metri per un peso totale di 2.600 tonnellate, il più pesante mai realizzato dal gruppo. La piattaforma ha una capacità di 6 slot per pozzi (4 operativi + 2 di riserva) e la pressione operativa del gas raggiungerà i 60 bar (durante la fase di esercizio).
Tra le particolarità del progetto, spicca l’adozione di nuovo metodo per il sollevamento i del jacket che non era mai stato usato dal gruppo. Grazie a un sistema progettato ad hoc, è stato possibile montare le parti del jacket in uno spazio ridotto, superando una sfida logistica impegnativa.
In più per questo progetto è stata operata la completa digitalizzazione di tutti i report di qualità, gestiti mediante un software chiamato CCMS che consente diverse operazioni, di cui una parte collegate alla fase di manutenzione.
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