Mr Prezzi all’attacco delle compagnie petrolifere. “Controlliamo i bilanci e contratti”
Sergio Divina, presidente della Commissione di controllo sui prezzi e le tariffe del Senato, all’attacco di Eni: “Dopo lo scontone aumenti esponenziali ovunque”
“Gli aumenti dei prezzi dei carburanti di questi giorni testimoniano uno strano e anomalo rapporto tra petrolieri e governo, considerato che il 60% del prezzo alla pompa è costituito da tasse. Interrompere la speculazione è possibile: calmierando i prezzi con l’abbattimento (come in Francia) delle accise almeno di 3 centesimi e con un attento controllo dei bilanci delle società petrolifere, come avviene in molti paesi del mondo”. Lo afferma Sergio Divina, presidente della Commissione di controllo sui prezzi e le tariffe del Senato.
“È necessario - ricorda Divina - che qualche Authority controlli i contratti di acquisto del petrolio da parte delle compagnie che fissano nel medio-lungo periodo dei bassi prezzi di acquisto su cui costruiscono poi i propri enormi utili”.
“Eni poi - prosegue il parlamentare - ha tolto lo 'scontone' e subito ha aumentato in modo esponenziale i prezzi. Per esempio sappiamo che nelle stazioni con marchio 'Eni', all'interno delle città di Roma, Milano, Napoli e Torino la benzina al 'servito' è a 2.167 mentre al fai-da-te 2.120. È forse per rifarsi di tre mesi di sconti? - chiede provocatoriamente Divina, che prosegue - Eppure ha guadagnato molto, moltissimo da quella promozione. È stata un'operazione meritevole - conclude - ma ora Eni si sta compromettendo la buona immagine che ha dato di sè”.