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Pastone governativo. L’energia di Giorgia, la clessidra di Pichetto e Descalzi non pensa al futuro

where Roma when Lun, 05/12/2022 who roberto

La premier vuole rendere il nostro Mezzogiorno una sorta di hub di approvvigionamento energetico dell’intera Europa, Pichetto vuole rovesciare la clessidra storica e l’ad di Eni dice che è meglio pensare al 2022 che non al 2040

“Abbiamo scelto di sbloccaremeloni.jpg i nostri giacimenti di gas naturale, con la norma denominata ‘gas release’, che consente alle aziende più esposte al rincaro dei prezzi del gas di ottenere energia a costi ridotti, e mettere famiglie e imprese al riparo dall’aumento delle bollette. A questo capitolo abbiamo dedicato un impegno imponente che, non a caso, occupa ben due terzi della legge di bilancio”. Così il premier Giorgia Meloni in un passaggio alla convention della Fondazione Guido Carli sull’energia a Villa Blanc, a Roma. L’idea del Governo è di rilanciare la nostra produzione nazionale di energia o quella di rendere il nostro Mezzogiorno una sorta di hub di approvvigionamento energetico dell’intera Europa. “Sarebbe imperdonabile perdere occasioni come questa" rileva la presidente del Consiglio.
 
La clessidra di Pichetto
"Noi possiamo rovesciare la clessidra storica che vedeva in alto la Russia, con il Nord Stream e quindi con il grande afflusso di gas da Mosca, facendo dell’Italia l’hub del gas mediterraneo destinato al Nord Europa nel corso della transizione che va fino al 2050. Questo usando ciò che già abbiamo, ma anche convertendo i gasdotti attuali per renderli idonei al trasporto idrogeno". Così il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, intervenendo all'ottava edizione dei Mediterrean Dialogues in corso a Roma.
 
Descalzi: l’Italia pensi prima a breve termine
"La sicurezza energetica vuol dire pensare, prima, nel breve termine pensando in particolare che in un mix energetico il gas decarbonizzato deve esistere con delle infrastrutture di ricezione". Poi "dobbiamo lavorare nel medio e lungo termine e in quel caso la variabile è la tecnologia, e dobbiamo poter utilizzare tutte le tecnologie senza ideologia". Lo ha detto l'ad di Eni, Claudio Descalzi, intervenendo alla convention della Fondazione Guido Carli. "Non si può pensare - sottolinea Descalzi - di avere una macchina così importante come la nostra dal punto di vista del mercato e non pensare di poter fare benzina quando hai bisogno di muoverti e ti devi muovere sempre, e quindi dovresti avere sempre a disposizione carburante". L'industria europea e quella italiana, osserva, "che trasforma materie prime, paga l'energia sette volte rispetto alle imprese Usa e quattro volte rispetto a quelle del Far East. Ha una carbon tax che gli altri non hanno e hanno tasse importanti. Tutto ciò non rende attrattivo il mercato e le aziende che stanno pagando di più l'energia hanno tendenza a muovesi verso mercati che premiano di più l'industrializzazione". Per l'ad di Eni, "quando si parla di nuovi vettori energetici non possiamo pensare di essere nel 2040 quando siamo ancora nel 2022. Se pensiamo di essere laddove non siamo, ci facciamo male". Proprio per questo c'è la necessità di guardare prima al breve termine.

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