Energia

La deputata Stella Bianchi contro le attività del settore: “Pregiudicano lo sviluppo dell’economia e l’ambiente”

"Rivedere il sistema delle autorizzazioni delle attività di ricerca e coltivazione degli idrocarburi guardando anche ai rischi di inquinamento delle falde acquifere e coinvolgendo di più nelle scelte le popolazioni interessate dai progetti di ricerca e il ministero dell'Ambiente". Lo chiede Stella Bianchi, deputata del Pd, che ha presentato una risoluzione su questi temi in commissione Ambiente.
"L'attività estrattiva ha un forte impatto ambientale. Per questo, proprio mentre il nostro sforzo deve essere indirizzato all'efficienza energetica e alle energie rinnovabili, autorizzare la ricerca di idrocarburi rischia di pregiudicare lo sviluppo economico e l'ambiente. Penso in particolare all'Irpinia, che vede minacciata la sua vocazione agricola e l'integrità dei suoi bacini imbriferi e delle falde, gli stessi che danno l'acqua a oltre 5 milioni di abitanti in Campania, Puglia e Basilicata".
D'altra parte, osserva Bianchi, "sinora le attività estrattive hanno portato pochi benefici alle popolazioni locali in termini di salute pubblica, occupazione e sviluppo. Basta guardare quello che è avvenuto in Basilicata dove, a fronte di un’intensa attività estrattiva, che dura da oltre vent’anni, abbiamo assistito ad un aumento costante della disoccupazione e dell'inquinamento.
"Per questo - conclude Bianchi - abbiamo presentato una risoluzione in commissione ambiente alla Camera per chiedere al Governo di tenere conto maggiormente nel corso delle procedure autorizzative della presenza di falde acquifere e dei modelli di sviluppo che le comunità e gli enti locali hanno scelto di intraprendere, oltre al coinvolgimento e alla partecipazione degli enti locali e dei cittadini delle aree interessate".