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Raffinerie. L’inchiesta sul petrolchimico di Siracusa. I commenti

where Siracusa when Lun, 31/07/2017 who roberto

Dopo il sequestro degli impianti Esso e Lukoil, ecco i commenti di Miceli della Filctem Cgil, di Fratoianni e della Uiltec

Nuovi commenti ai sequestri della petrolchimicosiracusa.jpgmagistratura di tre impianti del polo di raffinazione siracusano di Priolo e di Augusta, in seguito a esposti presentati dai cittadini sulla qualità dell'aria. Il Gip di Siracusa aveva sequestrato lo stabilimento della Esso, che fa capo alla multinazionale ExxonMobil, e gli stabilimenti Isab Nord e Isab sud di proprietà dei russi della Lukoil.

Emilio Miceli - "Siamo alle solite: il piano c'è da tempo (Sin), le risorse non mancano, almeno quelle pubbliche, l'opinione pubblica è quanto meno preoccupata. Eni ha deciso con un sofferto accordo sindacale in sede di Governo di chiudere la vecchia raffineria (di Gela, ndr), e di concentrarsi sulla bioraffinazione. È un passaggio da non sottovalutare perché è importante. Gela, almeno nei programmi, sarà il luogo più importante di Eni per la produzione di biodiesel. Siracusa non ha alternative nel medio periodo alla tradizionale raffinazione ed alla chimica collegata. Gli interventi sono, dunque, urgenti", ha scritto Emilio Miceli, segretario generale della Filctem Cgil, in un articolo apparso su La Repubblica edizione di Palermo. "Serve recuperare ma anche indirizzare. Le bonifiche devono essere un anticipo di futuro. Siracusa è e dovrà essere una città industriale. Sarebbe necessario un nuovo patto per Siracusa su sicurezza e sviluppo. Questa è la scommessa. L'alternativa, nel tempo di industria 4.0, non può essere tra lavoro e salute perché si può produrre in sicurezza, rispettando l'ambiente. La tecnologia offre soluzioni e basta guardarsi attorno. Gli americani di Esso piuttosto che i russi di Lukoil, insieme agli italiani di Eni, hanno mezzi e forza per cambiare le condizioni attuali. Lo facciano. Le istituzioni devono pretendere rispetto e devono manifestare autonomia dalle imprese. Si può e si deve costruire una nuova strategia che possa mettere al centro gli interessi della Sicilia nell'attuale scenario energetico. La Regione, l'Anci, le associazioni ambientaliste ed il sindacato trovino le ragioni di una piattaforma credibile e percorribile - conclude il leader sindacale -. Se le aziende non curano il rapporto con il territorio significa che perdono interesse. Dobbiamo invertire la rotta. È necessario. È urgente".
"Ci sono sei milioni di persone in Italia che vivono in aree ad altissima concentrazione di inquinamento: c'è bisogno di mettere in campo da parte del Governo innanzitutto, e delle Regioni, politiche in grado di dare risposte strutturali, investimenti cioè sulla qualità della vita e capaci di invertire la tendenza per la costruzione di nuova e buona occupazione". Lo ha detto il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.
Uiltec - "Siamo preoccupati perché è sbagliato mettere sempre a confronto salute e lavoro. Possono coesistere, noi lo diciamo da anni". Lo dicono i segretari regionale e provinciale della Uiltec, Emanuele Sorrentino e Andrea Bottaro. "C'è una questione ambientale e una di sicurezza. Non capiamo i ritardi di aziende e istituzioni. Siamo convinti che la magistratura faccia bene a proteggere la salute dei cittadini, ma non capisco i salti di gioia della politica che ha responsabilità precise: un eccessivo ottimismo, come se tutti volessero che queste fabbriche chiudano. Non dobbiamo dimenticare che parliamo di 1.600 dipendenti diretti e altrettanti nell'indotto. Gli atteggiamenti demagogici non aiutano".
Il comitato Stop Veleni – Un sit-in di solidarietà con qualche decina di persone del Comitato "Stop Veleni" si è svolto davanti al Palazzo di giustizia per ringraziare la Procura. Presente anche don Palmiro Prisutto, arciprete di Augusta, che da anni denuncia la presenza delle lobby del petrolio e le morti di tumore. Tempo fa la procura aveva iscritto nel registro degli indagati otto persone, appartenenti a entrambe le società che hanno subito il provvedimento del Gip, con diverse ipotesi di reati ambientali.

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