L’ecologia della puzza. A Siracusa sequestrati impianti petrolchimici
L’accusa è avere emesso in aria odori molesti. Il commento del sindacato dei chimici
Carabinieri e Guardia di finanza, su delega della procura di Siracusa, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip nei confronti degli stabilimenti Versalis di Priolo e Sasol di Augusta, e dei depuratori Tas di Priolo servizi di Melilli e Ias di Priolo Gargallo.
Le indagini, nell'ambito dell'operazione "No fly", hanno consentito di accertare, spiega la procura, come, nel periodo tra il gennaio 2014 e il giugno 2016, "agli impianti siano da ricondursi emissioni in atmosfera di natura inquinante e molesta".
Interviene il sindacato - "Le notizie circa le nuove indagini sull'area di Priolo, Augusta e Melilli sono un fatto importante, che non deve essere sottovalutato. L'ambiente e la salute vanno sempre salvaguardate, soprattutto in una realtà complessa, articolata e delicata come quella industriale di Siracusa. Naturalmente la magistratura deve andare avanti e fare il suo corso, ma non è da sottovalutare il fatto che l'azione giudiziaria ha comunque permesso la continuità dell'attività lavorativa e produttiva" hanno detto Emilio Miceli e Giuseppe D'Aquila, segretari generali della Filctem Cgil Nazionale e della Filctem Cgil Sicilia. "Riteniamo che in una logica di sistema - continuano i due segretari - come quella che insiste nell'area industriale di Siracusa, sia necessario accelerare sul fronte degli investimenti, anche e soprattutto in termini di sicurezza e ambiente.
Chiediamo un impegno deciso delle aziende, che sappia guardare ad un'industria sostenibile, allo sviluppo e alla tutela di tanti posti di lavoro, con un occhio sempre attento alla complessità e alla prospettiva di quest'area industriale che è una delle aree più importanti del Paese e d'Europa".