Energia

Per il nuovo numero uno dei petrolieri è sbagliato imporla alle energie pulite, dove avrebbe invece più senso rivedere la politica di incentivi

“L'Unione Petrolifera chiede di non confermare l'aumento del 4% della Robin tax che scade a fine anno, e che l'ampliamento della tassa non tocchi le energie da fonti rinnovabili, ma la grande distribuzione”. Lo ha detto il nuovo presidente di Up Alessandro Gilotti nel corso della sua prima relazione annuale dopo aver ricevuto il testimone dallo storico presidente Pasquale de Vita.
“Ritengo che un'altra enorme stortura vada prontamente corretta. Un primo segnale positivo sarebbe - ha detto - quello di non confermare l'aumento del 4% disposto nel 2011, che viene a scadenza a fine anno”. Ritenendo la tassa “senza dubbio discriminatoria rispetto ad altri settori produttivi”, Gilotta ha però detto che “dovrebbe essere estesa alla grande distribuzione”. Sbagliato invece imporla alla rinnovabili, dove avrebbe più senso rivedere la politica di incentivi: “Perché dare incentivi con la sinistra e togliere soldi con la destra?”.
Quanto, poi, al passaggio di consegne in Unione petrolifera, è stato sottolineato che De Vita rimarrà comunque come presidente di Confindustria energia per almeno un altro anno. Il futuro presidente, invece, nato a Orvieto nel 1955, proviene dalla dirigenza della stessa Unione petrolifera, essendone vicepresidente dal dicembre 2008. La sua esperienza professionale si è invece svolta in massima parte - e si svolge tuttora - alla Kuwait Petroleum Italia, dove è entrato nel 1985 e di cui, gradino dopo gradino, è diventato amministratore delegato nel 2005 e presidente nel 2006 (anno in cui è stato nominato anche presidente della raffineria di Milazzo).