Rumors. La Russia studia maxi-fusione tra Rosneft, Gazprom e Lukoil nel petrolio
Lo rivela il Wall Street Journal. La società risultante diventerebbe il secondo produttore di greggio al mondo, dopo l’Aramco dell'Arabia Saudita
La Russia starebbe lavorando a un piano per fondere le sue più grandi compagnie petrolifere. Lo rivela il Wall Street Journal ripreso da Asknews. Il gigante sostenuto dallo stato Rosneft Oil assorbirebbe il produttore statale Gazprom Neft, una sussidiaria dell'esportatore di gas naturale Gazprom, e la Lukoil di proprietà indipendente, hanno detto persone a conoscenza del dossier. Tutti e tre sono sotto sanzioni statunitensi. La società risultante diventerebbe il secondo produttore di greggio al mondo, dopo Aramco dell'Arabia Saudita, con una produzione che sarebbe quasi tre volte quella di Exxon Mobil, il più grande produttore statunitense.
Tutti negano
È vero che le speculazioni su fusioni e acquisizioni emergono periodicamente tra Mosca e Pietroburgo, tuttavia fino ad oggi gli ostacoli principali sono arrivati dai dirigenti di Rosneft e Lukoil. Un portavoce del Cremlino contattato dal Wsj ha detto che l'amministrazione non è a conoscenza di un accordo.
Un portavoce di Rosneft ha invece definito falso il reportage del Wall Street Journal, in base alle informazioni a lui disponibili e quello di Lukoil ha detto che né la società né i suoi azionisti non sarebbero in procinto di negoziare una fusione "con nessuna delle parti, poiché ciò non sarebbe nell'interesse della società". Petrolio e gas sono la linfa vitale dell'economia russa, fornendo quasi un terzo delle entrate federali e trasmettendo a Putin influenza in tutto il mondo. Il successo della Russia nello stabilizzare la sua economia di fronte alle sanzioni occidentali è in gran parte dovuto alla sua industria petrolifera.