La Russia non vuole più privatizzare: Mosca si tiene strette Rosneft e RusHydro
Lo anticipa il quotidiano finanziario russo Vedomosti, citando fonti anonime dell'esecutivo
Marcia indietro sulle privatizzazioni in Russia nel nuovo programma 2014-2016, che sarà discusso dal governo di Dmitri Medvedev il prossimo 27 giugno, in cui si prevede di abolire o rinviare la vendita di alcune grandi aziende statali come Rosneft e RusHydro. Lo anticipa il quotidiano finanziario russo Vedomosti, citando fonti anonime nell'esecutivo. In particolare, scrive il giornale, lo Stato manterrà il pieno controllo di Rosneft, primo colosso petrolifero al mondo (posseduto al 75% del governo russo e al 19% dalla britannica BP), vendendone solo il 19,5%. Molto meno della quota prevista inizialmente, che vedeva un'uscita dello stato dalla società entro il 2016. Il presidente di Rosneft Igor Sechin, uno degli uomini più vicini al capo del Cremlino Vladimir Putin, più volte si era espresso contro la privatizzazione della compagnia. Probabile un mantenimento del controllo statale anche su Vtb, la seconda banca russa, che doveva essere ceduta ai privati entro il 2016.
Sempre secondo Vedomosti, la privatizzazione di un quarto di Russian Railways sarà rinviata di due anni.