Sistema indennitario anti-furbetti, il Consiglio di Stato dice sì all’Autorità
Accolto la richiesta di sospensiva dell’Autorità dell’Energia sul sistema che punta a contrastare i comportamenti scorretti di coloro che cambiano venditore senza pagare il fornitore precedente
Il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di sospensiva dell’Autorità dell’Energia sul sistema indennitario, il meccanismo “anti-furbetti” che ha consentito di recuperare quasi 50 milioni in due anni.
Il sistema indennitario è uno degli strumenti introdotti per ridurre i costi dell’attività di vendita al dettaglio e per contrastare i comportamenti opportunistici di coloro che nel cambiare venditore non pagano le ultime fatture e gli eventuali conguagli al loro fornitore precedente, con ricadute negative per lo sviluppo della concorrenza e i rialzi dei prezzi praticati agli altri clienti finali. In due anni di funzionamento, il sistema indennitario ha consentito di ridurre del 58% parte degli oneri della morosità, pari a circa 2,5 milioni al mese, con riferimento sia al mercato libero che alla maggior tutela. Infatti, a fronte di quasi 90 milioni di euro di crediti insoluti, oltre 50 milioni sono stati recuperati o in via di recupero. Introdotto nel luglio 2011, il sistema si basa su un meccanismo di ricarico forzoso a carico del cliente inadempiente: di fatto, il fornitore uscente può chiedere un indennizzo, da coprirsi con un'apposita componente chiamata Cmor, corrispondente al valore dell’indennizzo stesso e inserita nella bolletta nuovo fornitore inviata al cliente inadempiente. Il vantaggio diretto per la generalità dei consumatori, sia del mercato libero sia di quello tutelato, è di evitare la socializzazione degli oneri del mancato pagamento delle ultime fatture precedenti allo switching, imputandoli esclusivamente ai clienti inadempienti.