Lo stop al gas russo. La Commissione UE punta sul risparmio del 15%, vale 8 miliardi di metri cubi per l’Italia
L’obiettivo sarà vincolante se la Commissione dichiarerà lo stato di emergenza, cosa che può fare di propria iniziativa o su richiesta di almeno tre Stati membri
La Commissione Europea ha fissato un obiettivo di riduzione del consumo di gas del 15% orizzontale, per tutti i Paesi Ue, da raggiungere nel periodo da agosto 2022 a marzo 2023, rispetto alla media dei consumi registrati nello stesso periodo degli ultimi cinque anni, 2017-21. L'obiettivo
per ora non è vincolante, ma lo diventerà se la Commissione dichiarerà lo stato di emergenza, cosa che può fare di propria iniziativa o su richiesta di almeno tre Stati membri. Da quanto si evince dalle tabelle della media dei consumi negli ultimi cinque diffuse dalla Commissione Ue, la riduzione di gas alla quale è chiamata l'Italia, secondo il piano presentato dall'Ue, in termini assoluti è circa 8,3 miliardi di metri cubi.
Il piano europeo
Il target, a livello percentuale del 15%, è uguale per tutti e va raggiunto entro il marzo del 2023, ma la quantità di gas da tagliare in termini assoluti cambia da Paese a Paese. Tra le capitali chiamate ad una riduzione maggiore c'è Berlino: secondo le stesse tabelle, il taglio sarà di oltre dieci miliardi di metri cubi di gas. Il piano, che punta a risparmiare 45 miliardi di metri cubi di gas qui a fine marzo, è la risposta "politica" dell'Ue al presidente russo Vladimir Putin che, sottolineano la presidente Ursula von der Leyen e il vicepresidente esecutivo Frans Timmermans, usa il metano come "arma" per "ricattare l'Europa". Il taglio completo delle forniture di gas da parte della Russia è considerato uno scenario "probabile", dice von der Leyen. “Pertanto - aggiunge Timmermans.- bisogna attrezzarsi fin d'ora e iniziare a risparmiare energia, per poter riscaldare le case e mantenere le industrie in attività" per tutto l'inverno,
No ai risparmi tra le famiglie
Saranno i singoli Paesi a decidere come raggiungere l'obiettivo di risparmio del gas. Mentre le famiglie non saranno sottoposte al razionamento del gas, perché protette dai regolamenti Ue al pari dei servizi sociali essenziali come scuole ed ospedali, non sarà la stessa cosa per le industrie, per le quali, avverte la Commissione, "non si può escludere una diminuzione dell'attività" a causa delle "minacce per le forniture" di gas. Le interruzioni dell'attività produttiva, chiarisce l'esecutivo Ue, dovranno essere "l'extrema ratio", cui ricorrere solo in casi estremi. Markus Beyrer, direttore generale di BusinessEurope, la confederazione delle Confindustrie europee, avverte che "l'interruzione forzata della produzione avrebbe effetti economici disastrosi e dovrebbe essere considerata solo come l'opzione estrema. Il focus dev'essere anzitutto sul non raggiungere questa situazione".