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La storia. Quelli che i giacimenti li volevano. Cupello ricorda la Lotta per il Metano

where Chieti when Lun, 28/10/2024 who roberto

Nella cittadina in provincia di Chieti commemorati come ogni anno i moti popolari del 1961 a favore dello sfruttamento del gas e dell’industrializzazione. Era una società giovane, in crescita, coraggiosa, che traguardava il futuro. Non era una società vecchia, paurosa, rivolta al ricordo di un passato immaginario. I moti. La cronaca di allora. La mobilitazione. La nascita della Siv
di Pepi Katona

Quelli che invece i giacimenti li volevanocupello-creditivastoweb.jpg. Era una società giovane, in crescita, coraggiosa, che traguardava il futuro. Non era una società vecchia, in ridimensionamento, paurosa, rivolta al ricordo di un passato immaginario. E i giacimenti di metano a Cupello (Chieti) piacevano all’Eni ma soprattutto piacevano agli abitanti di Cupello, i quali nel 1961 si ribellarono contro l’ipotesi che il gas venisse usato altrove; con le Lotte per il Metano riuscirono a ottenere l’estrazione del gas per lo sfruttamento locale; venne creata la Società Italiana Vetro Siv e fu impiantata lì la vetreria che oggi fa parte della multinazionale Pilkington. E come ogni anno, anche nei giorni scorsi Cupello ha ricordato con eventi e cerimonie il 63º anniversario delle lotte cittadine per il metano. Nella sala consiliare del municipio è stato aperto un tavolo di riflessione e approfondimento sul tema della transizione energetica, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni regionali e delle imprese locali. La sindaca Graziana Di Florio ha accolto e salutato gli ospiti: Tiziana Magnacca (assessore regionale alle attività produttive), Nicola Campitelli (consigliere regionale con delega all’energia), Dario Ciamponi (dirigente del servizio politica energetica e risorse del territorio della Regione Abruzzo), Graziano Marcovecchio (presidente Pilkington Italia), Antonio Morgante (direttore Arap), Nicolino Torricella (presidente del Consorzio Bonifica Sud) e Giuseppe Silvestri (presidente Civeta). Sono intervenuti anche l’assessore con delega all’energia Valentina Fitti e l’assessore alla cultura Filippo Sammartino, in rappresentanza di tutta l’amministrazione comunale di Cupello, che ha organizzato le due giornate di ricordo. I ragazzi delle scuole elementari Ridolfi hanno partecipato all’iniziativa “Racconta la tua storia”, attraverso pergamene da loro realizzate ed esposte nell’atrio del municipio.
 
I moti del 1961
Nel sottosuolo di Cupello fu scoperto un importante giacimento di metano, capace di erogare 1,7 milioni di metri cubi al giorno. Il ministro dell’Industria, Emilio Colombo, annunciò che quel grande ritrovamento sarebbe stato usato per altre destinazioni, per le zone industrializzate, ma i cittadini del Vastese non erano d’accordo e il 2 giugno 1961 decisero una grande azione di unità popolare: costituirono un comitato senza colore politico il cui solo obiettivo era sfruttare nella zona la risorsa della zona e finalmente dare a Vasto e alle comunità dell’area un’occasione concreta di sviluppo industriale per uscire da secoli di miseria e fame. Il 2 ottobre Cupello conferì la cittadinanza onoraria al presidente dell’Eni, Enrico Mattei.
 
La rabbia popolare
Nell’ottobre 1961 cominciarono i “moti cupellesi”, che finirono sui giornali nazionali; la mobilitazione popolare costrinse il governo a investire su Vasto e Cupello e l’allora ministro delle partecipazioni statali, Giorgio Bo, promise l’insediamento di una grande azienda per la fabbricazione del vetro. Così, il 23 maggio 1962 nello studio del notaio Andrea Giuliano di Roma, veniva firmato l’atto costitutivo della Società Italiana Vetro Siv Società per Azioni.
 
Gli scontri
“Le barricate sono alzate ogni 10 metri: paracarri divelti, alberi sradicati, cartelli della segnaletica stradale contorti e accatastati, fascine di sterpi, sassi a non finire, legname, pneumatici, tutto è servito per bloccare ogni strada del paese, nel pomeriggio di ieri. Poi, al suono dell’Ave Maria, quando gli uomini sono tornati nelle abitazioni dal lavoro nei campi, gli animi si sono minacciosamente riscaldati. Il blocco sulla statale Istonia per Napoli e sulla statale Marrucina per Chieti non è stato più sufficiente. Necessitava il “fuoco”. E
alcuni facinorosi l’hanno appiccato agli pneumatici che sbarravano la strada. Il gran falò richiedeva il pronto intervento dei vigili del fuoco di Vasto che, davanti a una folla di circa duemila anime che gridava e reclamava, dirigevano gli idranti sulle fiamme. Il denso fumo faceva da cortina tra i due opposti
schieramenti e, nella confusione, alcuni getti d’acqua hanno colpito la folla (tra cui era il consigliere provinciale di Vasto per il Pci, rag. Laporese). È stato un attimo. Una pioggia di sassi è caduta sui vigili: due feriti tra questi, ingenti danni alle vetture e alcuni contusi tra la massa dei dimostranti”.
 
Mobilitazione
“C’è la mobilitazione generale, si dice. Già, e di mobilitazione generale si tratta. La mobilitazione è avvenuta anche nelle forze di polizia. Circa 500 uomini tra carabinieri e agenti di P.S. al comando del vice questore di Chieti, Iaselli, controllano l’ingresso e le vie interne della cittadina. II comitato di agitazione di Cupello per la difesa del metano non controlla più la situazione: la sommossa è una esplosione spontanea”.
 
Il ministro
La sera del 4 novembre 1961 la situazione si calmò quando in televisione sul Canale Nazionale (oggi si chiama Raiuno) il ministro delle Partecipazioni Statali Giorgio Bo definì “assolutamente ingiustificate le preoccupazioni dei cupellesi” e annunciò che “nella zona verrà realizzata un’iniziativa industriale e, pertanto, l’ubicazione dello stabilimento permetterà in ogni caso l’impiego della quasi totalità della mano d’opera locale”.
 
Tornano il metano e la calma
Scrisse il quotidiano romano Il Tempo del 6 novembre 1961: “Tornata la calma a Cupello dopo le dichiarazioni dell’on. Bo. I “moti” di Cupello che hanno destato l’attenzione di tutta la stampa nazionale e degli organi di governo, possono dirsi, relativamente, terminati. Una calma apparente è tornata nella
cittadina che, come si ricorderà, non accettò di buon grado la dichiarazione, fatta dal ministro Colombo, che escludeva Cupello dall’area industriale per lo sfruttamento del metano rinvenuto nell’agro di questo Comune, capace di erogare un milione e 700.000mila mc. giornalieri di gas. Una calma apparente, dicevamo, che possiamo definire una tregua, decisa dopo la dichiarazione del min. Bo, nella quale si affermava che l’utilizzazione del metano comprendeva principalmente Cupello. In questa zona verrà realizzata una iniziativa industriale, e pertanto l’ubicazione dello stabilimento permetterà in ogni caso l’impiego della quasi totalità della manodopera locale”.
 
Per saperne di più: https://www.academia.edu/44612078/BR...

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