Tap consegna lo studio di impatto ambientale del gasdotto che approderà in Salento
Il documento, che consente di proseguire la procedura di Via avviata nel marzo 2012 presso tutti gli enti coinvolti, contiene importanti modifiche, analizzando e identificando impatti, rischi e opportunità connesse al progetto
Prende sempre più corpo il progetto del gasdotto Tap (Trans-Adriatic Pipeline), che dovrebbe trasportare il gas naturale dal mar Caspio all'Europa occidentale e sud-orientale, collegando la Grecia all'Italia meridionale - al Salento, in particolare - attraverso l'Albania e il mar Adriatico. Tap Italia ha di recente sottoposto al Ministero dell'Ambiente i contenuti del suo nuovo Studio di impatto ambientale e sociale (Esia), che ha illustrato in un apposito incontro. Il documento, che consente di proseguire la procedura di Via avviata nel marzo 2012 presso tutti gli enti coinvolti, contiene importanti modifiche, analizzando e identificando impatti, rischi e opportunità connesse al progetto, considerando gli effetti non solo sull'ambiente ma anche sulle componenti sociali e culturali. Redatto sulla base delle osservazioni durante la fase di dialogo avviata da Tap Italia sul progetto, spesso avversato dalle comunità interessate, va a sostituire completamente il documento presentato il 15 marzo dello scorso anno. Tra le principali modifiche c'è lo spostamento del punto di approdo a San Foca - tra il Lido di san Basilio e lo stabilimento Chicalinda - il cui impatto sul litorale verrebbe evitato con l'uso di un micro-tunnel che dovrebbe passare ad una profondità di 10 metri sotto la spiaggia, consentendo al gasdotto di non danneggiare l'habitat protetto dell'alga Posidonia oceanica e al contempo di non produrre alcun impatto visivo.
Ridotto anche il posizionamento del terminale di ricezione, che dovrebbe rientrare nel territorio di Melendugno, per un totale di 123 ettari; 3.500 metri quadri saranno occupati da edifici armonizzati con la tipica architettura locale.