Territorio e giacimenti: in Abruzzo un convegno delle compagnie petrolifere
Una delle regioni no-triv al centro di un evento in cui l’Assomineraria ricostruisce la storia e la realtà industriale dell’Abruzzo
Un confronto aperto e costruttivo tra istituzioni nazionali e locali, operatori, esperti, stakeholder e opinion makers: così l’Assomineraria definisce il workshop “Abruzzo e gli Idrocarburi: realtà e prospettive", tenuto di recente a Pescara e organizzato da Assomineraria e Confindustria Chieti Pescara. Un’area, quella pescarese, caratterizzata dalle forti contestazioni contro l’utilizzo dei giacimenti locali.
Le imprese del settore minerario presenti in questa regione sono circa 65, con diverse articolazioni produttive e dimensionali, e contano circa 3.000 occupati, di cui una buona percentuale proveniente dalle Università abruzzesi. “Ci chiediamo quali errori sono stati commessi dal settore vista l’ostilità riscontrata - ha dichiarato il Presidente del Settore Idrocarburi di Assomineraria Pietro Cavanna - : forse non abbiamo garantito sufficienti investimenti sul territorio, o non siamo stati abbastanza trasparenti nel comunicare le nostre attività. Sicuramente ci impegneremo per superare queste difficoltà e contribuire allo sviluppo dell’Abruzzo nel pieno rispetto dell’ambiente”.
Il presidente di Confindustria Abruzzo Agostino Ballone ha sottolineato che “il discorso va affrontato scientificamente e con dati alla mano, senza isterie e avendo ben presente il vero impatto che certe attività economiche avrebbero sul territorio sia sul piano ambientale che sociale, occupazionale ed economico”.
“Dopo l’Emilia Romagna - ha sottolineato il professor Alberto Clô - se vi è una narrazione italiana che testimonia una positiva coesistenza tra petrolio e territorio è quella dell’Abruzzo. Una storia plurisecolare dimenticata, di cui è doveroso aver memoria anche per trarne insegnamento per l’oggi”. Tutto questo è stato illustrato in dettaglio nel Quaderno di Approfondimento “Territorio e Idrocarburi in Abruzzo” del Rie, Ricerche Industriali ed Energetiche.
Gli interventi degli accademici hanno messo in evidenza come la geologia del sottosuolo Adriatico rende possibile la ricerca e il ritrovamento di idrocarburi in Abruzzo (professor Carlo Doglioni) e la mancanza di qualsivoglia correlazione tra ricerca e attività sismiche. I docenti dell’Università D’Annunzio - Anna Morgante e Mario L. Rainone - hanno analizzato le ricadute positive che possono provenire da un’integrazione dell’industria oil&gas e un sistema di sviluppo sostenibile ed ecocompatibile.
Il direttore generale del ministero dello Sviluppo economico Franco Terlizzese ha ribadito come l’alto livello tecnologico e di specializzazione di questo settore hanno reso e rendono possibili sviluppo di nuove tecnologie ed ottime performance in termini di ambiente e sicurezza. Ampia conferma di questo messaggio è stata data dal Capitano di Vascello Enrico Moretti - direttore marittimo della Guardia Costiera di Pescara - che quotidianamente si confronta con maestranze delle piattaforme a mare che dimostrano competenze altissime.