Le trivelle degli altri. In Tunisia avaria o sabotaggio, mare inquinato
Una perdita da un pozzo contamina 3 chilometri di costa alle isole Kerkennah
In Tunisia un pozzo petrolifero in mare ha avuto un’avaria (ma non è ancora stata scartata l’ipotesi di un sabotaggio) e ha perso in mare del petrolio, che ha sporcato circa 3 chilometri di costa alle Isole Kerkennah. La perdita è avvenuta dalla condotta sottomarina della Thyna Petroleum Services.
Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Tunis Afrique Presse, domenica 13 marzo è stata rilevata una perdita a una conduttura di 10 centimetri di diametro alla testa del pozzo Cercina, a 7 chilometri dalla costa. Secondo l’associazione ambientalista Ennakkil, gli scogli della spiaggia sono neri di petrolio.
Taoufik Gargouri, dell’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente di Sfax, città costiera antistante le isole Kerkennah, ha confermato il punto della fuoriuscita. Secondo il ministro dell’Ambiente, Nejib Derouiche, la perdita era stata “completamente contenuta”.
Legambiente chiede al Governo italiano di “intervenire affinché si faccia chiarezza sull'entità dei danni e sulle responsabilità” e due parlamentari del Movimento Cinquestelle, il senatore Vincenzo Santangelo e il deputato Davide Crippa, chiedono se “il Governo è a conoscenza di questo incidente".