Trivelle. Così Aleanna torna a cercare gas e petrolio nel Ferrarese
Presentata una nuova Procedura di valutazione di impatto ambientale nel cosiddetto mezzano ferrarese per un quantitativo estratto fino a 500 tonnellate al giorno di petrolio e a 500mila metri cubi al giorno di gas naturale. Da quelle parti avevano già trivellato nel 2017
C’è forse un vero tesoro di gas e petrolio nel ferrarese? Ne è convinta Aleanna, una delle più attive compagnie di ricerca di fossili nel nostro Paese che sembra essersi appassionata alla zona della bassa emiliana vicino alla Romagna, dove in un’area non troppo distante dal giacimento già autorizzato di Alfonsine, la società, che sarà presto quotata al Nasdaq, ha richiesto una nuova autorizzazione per un impianto di coltivazione idrocarburi a Ostellato. La storia è raccontata da La Nuova Ferrara.
Una nuova richiesta
Le ricerche portate avanti dalla società tramite perforazione del 2017 hanno rivelato infatti l’esistenza di riserve di gas metano per milioni di metri cubi, tanto da costringere i comuni coinvolti di Argenta, Portomaggiore e Ostellato, spronati dal Coordinamento No Triv, ad escludere qualsiasi tipo di ricerca e di coltivazione di idrocarburi nella zona, adducendo il rischio dell’aggravarsi del problema della subsidenza. Ma nei giorni scorsi una nuova Procedura di valutazione di impatto ambientale (Via) è stata presentata dall’Aleanna per “coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, sulla terraferma e in mare, per un quantitativo estratto fino a 500 tonnellate al giorno per il petrolio e a 500mila metri cubi al giorno per il gas naturale”. Nello specifico, il pozzo indicato è quello già esistente e si trova nell’area agricola situata al centro della Valle del Mezzano e si dovrebbe partire con la realizzazione di una condotta in direzione Comacchio.
Progetto e metanodotto
Il progetto prevede la realizzazione di interventi infrastrutturali e impiantistici necessari alla messa in produzione del giacimento idrocarburi (gas naturale, per un totale di circa 154 milioni di mc), mediante l’installazione di un impianto di disidratazione per il trattamento del gas naturale prodotto con il pozzo Trava- 2 dir (già esistente), con portata di esercizio pari a circa 35,000 Sm3/g, nel comune di Ostellato. Prevista anche la posa – leggiamo sempre su La Nuova Ferrara - di un metanodotto di circa 10 km, dall’area dell’impianto di trattamento gas fino al punto di consegna Snam Rete Gas. Il nuovo metanodotto si svilupperà per circa 7,5 km nel comune di Ostellato e per circa 2,5 km nel comune di Comacchio. E se il ministero autorizzerà le nuove ricerche si riaprirà forse una nuova stagione di barricate dei comitati locali.