Trivelle. I sì triv. A Pescara manifestazione dei lavoratori del settore petrolifero
Un movimento politico dell’Irpinia chiede “riflessione e ricerche” sul tema. Sit-in di oltre 500 persone che rischiano di perdere il lavoro
Sempre più forte è in Italia il dibattito sulle trivellazioni e su questo tema saranno chiamati ad esprimersi gli italiani. Il dibattito è forte in Irpinia. “Noi di Primavera Irpinia non siamo contrari alle trivellazioni – ha detto il presidente del movimento politico, Sabino Morano – e non siamo per i pregiudizi ma siamo per la riflessione e la ricerca” . Primavera Irpinia è l’associazione fondata da cittadini e rappresentanti istituzionali per la valorizzazione ed il rilancio dell’economia locale. “Sono in corso, da parte della comunità scientifica internazionale, degli studi molto approfonditi sul tema delle trivellazioni e il dibattito è molto complesso. Penso che qualsiasi opportunità di sviluppo economico debba essere almeno vagliata senza pregiudizi e con particolare attenzione. In questo Paese non possiamo essere contrari a tutto, ma dobbiamo almeno dare spazio agli studi, alle ricerche e valutare”.
Nel frattempo, a Pescara oltre 500 persone hanno dato vita, in piazza della Rinascita, a un sit-in per chiedere alla Regione Abruzzo e al Governo l'apertura dello stato di crisi nel settore petrolio ed energia. In Abruzzo, sui circa tremila addetti del settore, a rischio i posti di duecento per i quali sono state aperte procedure di mobilità. Senza contare l'indotto. Davanti ai rappresentanti di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil i manifestanti hanno esposto cartelloni e foto per mostrare come le pessime condizioni delle acque, in Abruzzo, non siano legate all'estrazione di gas e petrolio.
Presenti molti dipendenti delle aziende colpite dalla crisi, causata principalmente dal crollo del prezzo del petrolio al barile: rischiano il licenziamento 101 dipendenti di BakerHughes, 48 di Halliburton e 37 di Weatherford.