Trivelle. Il sindaco di Policoro fa alcune ore di sciopero della fame
La protesta contro il progetto di nuove perforazioni petrolifere in Adriatico
Alle 8 di mattina del 4 luglio il sindaco di Policoro (Matera), Rocco Leone, ha "cominciato lo sciopero della fame nella Casa Comunale, per protestare contro la decisione del Governo Renzi di far trivellare il Mar Jonio dalle società petrolifere". Lo ha reso noto lo stesso primo cittadino, sottolineando che "la decisione è una conseguenza dell'incontro tenutosi al Ministero di via Cristoforo Colombo, con il Sottosegretario all'Ambiente con delega al mare, Silvia Velo".
"Dopo aver parlato con il Sottosegretario Velo - scrive Leone - ho percepito chiaramente che non vi è nessuna intenzione da parte del Governo di tornare sui suoi passi. L'Italia in questo momento è guidata da gente non eletta dal popolo ed una buona parte di questa politica con la ‘p’ minuscola è venduta agli interessi generati dalle società petrolifere. Con questo mio atto voglio tentare di muovere le coscienze e effettuerò lo sciopero della fame ad oltranza fin quando non sarà convocato un tavolo Stato - Regioni (Puglia, Basilicata, Calabria) che discuta seriamente della tutela del nostro mare”.
La mattina del 4 luglio il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha chiamato il sindaco di Policoro per esprimergli sostegno. Poche ore dopo il sindaco Leone ha deciso di sospendere lo sciopero della fame, dopo una "proficua interlocuzione" con il presidente Pittella, venuto a Policoro.