Tuttoeni: Descalzi in Kazakhstan, l’inchiesta nigeriana
Aggiornamento sui progetti di Kasciagan e Karaciaganak e con KazMunaiGaz
Incontro ad Astana tra l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, il nuovo ministro dell'Energia, Vladimir Shkolnik e il presidente della compagnia di Stato KazMunaiGaz, Sauat Mynbaev. Durante gli incontri, si legge in una nota di Eni, è stato fatto il punto sugli sviluppi e i risultati delle attività che Eni ha in corso nel Paese, in particolare sui progetti Kasciagan e Karaciaganak, rispetto ai quali Descalzi ha aggiornato il ministro sui progetti in corso e sulle attività di preparazione dei nuovi sviluppi.
“Grazie a tutte le attività che stiamo sviluppando in ogni ambito dell'upstream del paese - ha commentato Descalzi - il Kazakhstan è stato e continuerà a essere un paese chiave nella strategia di crescita di Eni. Svolgiamo un ruolo primario nell'esplorazione, sviluppo e produzione dei mega giacimenti kazaki, dove impieghiamo tutte le nostre competenze e capacità tecnologiche per massimizzare il loro valore e il loro incredibile potenziale”.
Descalzi ha aggiornato il ministro Shkolnik sull'andamento dell'accordo strategico firmato lo scorso giugno dalla compagnia petrolifera di Stato KazMunaiGaz ed Eni. Negli ultimi mesi, Eni e KazMunaiGaz hanno fatto notevoli progressi nelle attività di ingegneria per il progetto del cantiere navale nella regione di Mangystau. Allo stesso modo, prosegue la preparazione per le attività di esplorazione nel blocco offshore di Isatay: Kmg ed Eni hanno ciascuno il 50% dei diritti di esplorazione e produzione per Isatay, un'area di esplorazione nell'offshore settentrionale del Mar Caspio, non lontano da Kashagan.
A proposito dell’indagine relativa al sospetto di tangenti pagate in Nigeria, l’Eni precisa in seguito a un’intervista pubblicata da un quotidiano che “prendiamo atto della asserzioni di Vincenzo Armanna che hanno evidenti profili diffamatori e ovviamente daranno seguito a tutte le azioni legali a tutela dell'immagine di Eni e dei suoi manager. Teniamo a sottolineare che Vincenzo Armanna fu licenziato da Eni per interessi personali e gravi violazioni del codice etico”. L’Eni ribadisce l'estraneità dell'azienda da qualsiasi condotta illecita in relazione all'acquisizione del blocco opl 245 in Nigeria.