È la Francia il Paese più virtuoso dal punto di vista delle politiche alimentari
Lo dice il Food Sustainability Index, illustrato alla mostra di Bruxelles allestita dal Barilla Center for Food & Nutrition
Il Food Sustainability Index (FSI) è l’indice di BCFN ed Economist Intelligence Unit (EIU) che fornisce un'analisi della sostenibilità del sistema alimentare di 25 Paesi. Il FSI misura la sostenibilità dei sistemi alimentari in base a tre pilastri: perdita di cibo e spreco, agricoltura sostenibile e sfide nutrizionali.
Dall’analisi emerge che la Francia è il Paese dove il sistema cibo è il migliore, seguito da Giappone e Canada. Mentre Egitto, Arabia Saudita e India sono i Paesi chiamati a compiere gli sforzi maggiori.
La classifica dei Paesi che si sono maggiormente distinti nelle sfide nutrizionali vede in testa di nuovo la Francia, che ha sviluppato programmi nazionali per la sana alimentazione e tassato i cibi meno salutari, il Messico - dove il governo ha approvato un'imposta dell'8% sui cibi più calorici e sui soft drinks - e la Nigeria, che ha un programma nazionale per servire a scuola ai bambini una dieta equilibrata. E ancora, quali realtà stanno lavorando maggiormente in un’ottica di agricoltura sostenibile? La Germania (per il basso utilizzo di pesticidi, che ha portato ad avere nel Paese oltre il 6% di agricoltura biologica, con l'obiettivo di raggiungere il 20% del totale produzione agricola), l’Etiopia (che ha sviluppato un programma di crescita agricola focalizzata sul miglioramento della disponibilità di acqua per l'agricoltura) e l’Italia (che si è distinta per il settore agricolo col più basso livello di emissioni di CO2).
Infine, è di nuovo la Francia il Paese che ha meglio combattuto gli sprechi di cibo, grazie alle nuove regole che richiedono ai supermercati di donare gli alimenti non venduti ai banchi alimentari e alle altre organizzazioni benefiche; bene anche il Regno Unito, che con le sue campagne di educazione dei consumatori ha contribuito ad un calo del - 21% dei rifiuti alimentari in cinque anni e la Corea del Sud, dove le famiglie e le imprese sono tenute a pagare per quello che gettano via.