La sostenibilità è donna. Pitea (Aceper) e Scocchia (Illy) le manager più eco-attive
Imprese sostenibili: il contributo al “verde”, secondo una nuova ricerca, è più evidente laddove le posizioni di vertice sono “rosa”. Scopri subito la top dieci della classifica di Spot and Web
Le donne manager mostrano un maggiore impegno nel campo della sostenibilità. È quanto risulta alla ricerca condotta da Spot and Web (testata di adv e marketing) in collaborazione con l’agenzia Klaus Davi & Co. Lo studio ha coinvolto un panel di oltre 500 manager (maschi e femmine) ai vertici di aziende italiane (quotate e non) e un campione di 450 cittadini impegnati nel settore dell’ambiente, per individuare le figure femminili più attive nel campo della sostenibilità.
Secondo uno studio recente della Sda Bocconi - School of management le donne a capo di un’azienda in Italia sono solo il 17%, percentuale che scende a un risicato 6% se si parla del ruolo di amministratore delegato. La grossa differenza la fanno le grandi aziende quotate, in cui nella direzione generale le donne rappresentano solo il 3%, al contrario delle non quotate in cui invece arrivano al 35%. Ma se c’è una cosa in cui le manager sovrastano i colleghi maschi questa è la sostenibilità: infatti, le donne occupano posizioni apicali soprattutto nel settore green e, secondo uno studio di Cribis, sono molto più attente degli uomini alla sostenibilità distanziandoli dell’8%.
Dal “caffè sostenibile” agli eco-hotel
Ma qual è la manager donna più attiva nel campo della sostenibilità in Italia? Al primo posto, secondo le risposte date a Spot and Web, col 18% delle preferenze si piazza Veronica Pitea (nella foto), presidente di Aceper, l’Associazione dei consumatori e produttori di energie rinnovabili con oltre 10mila associati che lavora fianco a fianco delle pmi, e non solo, per rendere più facile l’accesso al fotovoltaico in Italia; in seconda posizione Cristina Scocchia (17,5% delle preferenze), amministratrice delegata di Illy Caffè, che negli ultimi anni ha lanciato il “caffè sostenibile” grazie alla tecnologia e all’integrazione dell’agricoltura rigenerativa nei processi; sul terzo gradino del podio troviamo Cristiana Rogate (15%), fondatrice e presidente di Refe, società che realizza strategie di sviluppo sostenibile per le imprese. Seguono poi Laura Iris Ferro (13%), chairman di Bio4dreams, il primo incubatore di startup italiano dedicato alle “scienze della vita”; Marcella Caradonna (10%), presidente di Odcec Milano, l’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Milano, unico Ordine dei commercialisti ad aver ottenuto la certificazione per la parità di genere secondo la prassi di riferimento Uni 125:2022; Catia Bastioli (8,5%), ad di Novamont, l’azienda chimica che si occupa di bioplastiche, tra le protagoniste di numerose rassegne internazionali, tra cui il World Bioeconomy Forum del 2022 in Finlandia; Cristina Crotti (6%), presidente di Enercom, che all’interno del bilancio di sostenibilità pone attenzione a persone, territorialità e innovazione; Francesca Planeta (4,5%), presidente di Planeta Estate, la fondazione che ha come obiettivo quello di agevolare la condivisione di best practice finalizzate al rispetto dell’ecosistema nel mondo vitivinicolo; Diva Moriani (3%), executive chairman di Kme Group, che opera nel settore della lavorazione di rame, ottone e prodotti speciali promuovendo tecniche di innovazione certificate sostenibili. Chiude la top dieci Elisabetta Fabri (1,5%), storica presidente di Starhotels, gli “hotel sostenibili” che da sempre incorporano nella loro strategia di sviluppo la promozione delle pratiche esg.
Leggi qui la ricerca integrale: https://www.spotandweb.it/news/87718...