Agenzia Ue Ambiente: sono pochi i settori industriali che usano materiali riciclati
Le maggiori difficoltà di avere una seconda vita secondo lo studio dell’AEA sono per: legno, plastica, rifiuti organici, rifiuti da costruzione e demolizione e tessili
Degli otto materiali riciclabili più comuni, solo alluminio, carta e vetro hanno mercati secondari ben funzionanti in Europa. Sono le conclusioni di uno studio dell'Agenzia europea dell'Ambiente (Aea). Legno, plastica, rifiuti organici, rifiuti da costruzione e demolizione e tessili sono i materiali che incontrano più difficoltà a trasformarsi in nuove materie prime, indica l'Aea.
Domanda debole e scarsi incentivi
Secondo l'Agenzia, si tratta di mercati troppo piccoli rispetto all'abbondanza di materie prime "vergini", in cui la domanda è debole e mancano specifiche comuni per aumentare la qualità e rendere appetibili questi materiali per l'uso industriale. Inoltre, mancano incentivi economici per inserire la riciclabilità nella fase di progettazione dei prodotti, e alcuni materiali devono affrontare sfide specifiche, come la domanda competitiva per il consumo di energia nel caso del legno.