Il generale della Finanza in audizione: traffico rifiuti sempre più internazionale
Giuseppe Arbore, generale della Guardia di Finanza, lo ha detto alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali
Il traffico di rifiuti diventa sempre più transnazionale, e rappresenta "dopo quelli di stupefacenti, armi ed esseri umani, la quarta attività criminale internazionale più lucrativa". Lo ha detto il Capo del III Reparto operazioni del Comando generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Arbore, ascoltato dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati.
Arbore ha fornito alcuni dati sui risultati di interventi della Guardia di Finanza nei confronti di operatori dei rifiuti: tra il 2015 e il 2018, sono stati constatati quasi 500 milioni di euro di maggiori imponibili e 126,5 milioni di euro di Iva non versata. Sono stati denunciati 209 soggetti per reati di utilizzo ed emissione di fatture false, e sequestrati 32,5 milioni di euro. Per quanto riguarda i controlli sull'ecotassa, il tributo da versare per lo smaltimento in discarica di rifiuti solidi, negli ultimi quattro anni la Guardia di Finanza ha recuperato oltre 56 milioni di euro evasi. Nella sola Taranto si è riscontrato un omesso versamento per quasi 10 milioni. "In ogni traffico illecito di rifiuti vi è un elemento essenziale: l'utilizzo di documentazione falsa, con l'obiettivo di falsificare una destinazione e giustificare anche contabilmente un trattamento del rifiuto in realtà non effettuato", ha dichiarato il generale Arbore.
La falsa fatturazione è uno degli illeciti più frequenti anche nei traffici di rifiuti gestiti dalla criminalità organizzata, insieme a triangolazioni, simulazione di avvenuto recupero o trattamento, condotte corruttive, rilascio di provvedimenti autorizzativi in assenza dei requisiti necessari. "Quando investe, la criminalità organizzata non accetta di perdere, e quindi usa tutti gli strumenti per vincere. Ha un'elevata capacità di penetrare il mercato ed ergere barriere insormontabili. Fa largo uso di fatture false, così come di falsi trattamenti, ambito quest'ultimo dove il ritorno sull'investimento è più alto", ha aggiunto Arbore.
In merito invece alle fidejussioni false, altro argomento di indagine della Commissione, il generale Arbore ha richiamato l'operazione effettuata a Brescia nel 2017, che ha consentito di scoprire false fidejussioni per 500 milioni di euro, di cui 180 milioni riguardanti proprio il settore ambientale. "Su questo stiamo continuando a lavorare, in collaborazione con l'Ivass", ha aggiunto Arbore.
"La commissione Ecomafie ha già avviato attività d'indagine sui traffici di abiti usati e fidejussioni false. Quanto dichiarato in audizione dal generale Arbore rafforza la nostra volontà di fare luce su questi pezzi del settore rifiuti ancora nell'ombra. Business che da una parte vedono una presenza fortissima della criminalità organizzata e dall'altra muovono grandi capitali", ha dichiarato il presidente della Commissione Stefano Vignaroli.